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sabato 3 agosto 2024

I nostri cari tifano per noi, anche lassù...

 A un'amica che non sa farsene una ragione 

di Claudio Montini

Tua madre se ne è andata nel sonno eterno e non te ne capaciti ancora, non riesci ad accettare che sia accaduto.
Ci sono passato anche io, per ben due volte, prima col babbo e poi con mamma, per quella strettoia della vita. 
Sei ancora fresca di botta e non è un livido o un graffio che si nasconde con un cerotto.
Ci vuole tempo, tanto tempo: l'ho imparato sulla mia pelle e, a volte, brucia ancora il rammarico di non poter dire una parola o chiarire un pensiero con un abbraccio vero.
Ogni giorno che passa è una goccia di veleno che assumiamo per non morire schiacciati dall'assenza, dall'ingiustizia della vita e dall'incredulità delle sue giravolte.
Diventa medicina solo se ricordiamo le cose belle, le risate, le facce buffe e i gesti semplici, eroici a modo loro, che ci hanno fatto diventare gli uomini e le donne che siamo: anche quando guardiamo le loro foto, lì al campo santo, senza trattenere le lacrime o il malessere che ci teniamo dentro.
Ognuno di noi, in fondo, reagisce come può e come meglio crede: il resto della partita è sempre ancora tutto da giocare, è lì davanti a noi e loro sono lassù a tifare per la nostra vittoria.
©2024 Testo di Claudio Montini ©1910 Umberto Boccioni "Tre donne" - Google Images database

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