Lo specchio alla mia faccia e il piacere di ascoltare parole che girano nella testa, scoprendo di non essere solo o di non essere matto: non è come camminare in direzione ostinata e contraria, come piaceva fare a Fabrizio De Andrè e che è un sicuro nonché valido esempio per Marco Alexander Gardella musicalmente parlando, bensì è un mostrarsi con sincerità in tutta la peculiare umanità che ciascuno porta in sé. Vale a dire, mostrare il bello e il buono della propria anima attraverso le categorie dell'arte senza smettere di cercare la bellezza e l'armonia, in questo caso la melodia dovrei dire, in ogni aspetto della vita spingendosi, un passo dopo l'altro, fin dove si può cogliendo il meglio per realizzarsi, per risolversi, essere felici. Anche voltandosi indietro e senza recriminare troppo, anzi, cantandoci sopra perché il bello deve sempre ancora arrivare. Evviva!
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