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venerdì 24 dicembre 2021

LE SCINTILLE: tracce per sogni elettrici - Volume 4 - LA VOCE DEI POETI

 

Claudio Montini
LA VOCE DEI POETI
LE SCINTILLE: tracce per sogni elettrici
Volume 4  
(2021)

ISBN 1230005298006
Rakuten kobo Italia/kobo.com (epub2)
ASIN B09M65BFHL 
kdp.amazon.com (mobi for kindle)



Le storie e le poesie sono fatte così: diventano vere e belle e coinvolgenti solo nel momento in cui trovano qualcuno, una persona almeno, che le ascolti lasciandole entrare nella propria vita e nel proprio tempo; ho chiesto al vento risposte che non ha mai voluto o saputo dare: forse, un giorno, il cielo mostrerà un briciolo di pietà.
Nel frattempo, non smetto di scrivere per ricordare la mia voce stessa con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro come hai fatto tu, amica che mi hai preceduto oltre il confine.
I monumenti alla memoria si erigono per assolversi dai rimorsi, per fuggire dal dolore delle vittorie e delle sconfitte, per meglio e più in fretta dimenticare ciò che è stato perchè il mondo, dopo tutto, non smette di girare: questo non lo è affatto!
Ciò che non abbiamo, possiamo immaginarlo e nessuno ce lo porterà via: nemmeno il destino che spezza il filo della vita sciogliendo i nodi delle amicizie. Le cose scritte, ora lo sai meglio di me, restano fisse nella memoria e nel tempo per seguitare a portare la voce dei poeti alle anime che sanno ancora ascoltare e colorare e disegnare nuove geometrie.
Disponibile solo in formato elettronico.

© 2021 Testi di Claudio Montini
©2021 Immagine di Orazio Nullo per Atelier Des Pixels


Finalmente siamo arrivati alla Vigilia!

 



Caro Babbo Natale,
sono passati tanti anni dall'ultima volta che ti ho scritto, perciò capisco lo stupore che ti si è dipinto sul viso; non che avessi mai creduto che potesse arrivarti alcunché, dal momento che nessuno sapeva l'indirizzo completo oppure era tanto vago da parere inverosimile.
Finlandia o Circolo Polare Artico, con tutta quella neve e quel ghiaccio, era un posto impossibile anche per il postino più temerario come il signor Pietro che, in bicicletta con ogni tempo, non fece mai mancare a me una copia di TOPOLINO, a mio padre IL SOLE-24 ORE e a mia madre le bollette.
Però, a quell'epoca le elementari erano ancora una scuola seria, con il loro crocifisso appeso al muro, il grembiulino uguale per tutti e una maestra cui si poteva dare solo del lei: la "letterina a Babbo Natale (o a Gesù Bambino)" era un'attività scolastica come le altre, sebbene il voto sarebbe confluito in quella voce indefinita detta condotta.
Ad essere sincero, non abbiamo mai avuto bisogno di mandarti messaggi perchè abbiamo avuto la fortuna (Dio solo sa quanto duri poco quella degli uomini) di avere una mamma e un papà che sapevano leggerci dentro come fossimo libri aperti: non ci è mai mancato nulla e, spesso a sorpresa, ricevevamo anche un... "giontino"!
Ma sì, il "giontino" ovvero quel guizzo di genio aggiunto al dono, ciò che lo rendeva indimenticabile.
Bastava che facessimo il nostro dovere con coraggio e con entusiasmo, come facevano loro, e andare bene a scuola tanto quanto non cacciarci nei guai nel tempo libero era il nostro lavoro e la nostra missione.
Quando dico "noi" non lo faccio per darmi delle arie con il plurale maiestatis, come certi scellerati buffoni catodici: è più semplice di così: siamo tanti fratelli e, siccome io sono il poeta di famiglia, tocca a me prendere i loro reconditi moti dell'anima e forgiarli in parole da affidare al vento, affinchè volino lassù da te e poi oltre le stelle.
Quest'anno portaci pure un bel niente, ma portati via questa malinconia che è peggio della malattia che vinse, troppi anni fa, la sua battaglia e li riconsegnò al cielo; quando arrivano questi giorni, da queste parti fa freddo perchè siamo d'inverno: ma in casa nostra e nei nostri cuori fa un po' più freddo e la lacrimuccia è sempre dietro l'angolo delle ciglia, pronta a tuffarsi giù.
Ecco, allora, dovresti dirgli, a loro e a Colui che lassù risiede, che, se il destino ha vino una battaglia, la guerra l'abbiamo vinta noi: perchè non se ne sono più andati dai nostri cuori, dai nostri pensieri, dai nostri passi in questo piccolo e pazzo mondo.
Hanno solo cambiato casa: prima, c'erano per tutti e ora sono dappertutto; apparecchieremo la tavola e la imbandiremo come si deve, arricchendola di cose buone da bere e da mangiare: o a Natale o a Santo Stefano, troveremo il modo di esserci tutti e saremo tanti, proprio come una volta; coi bicchieri pieni e levati faremo festa e parleremo e guarderemo le vecchie fotografie.
Non ci saranno sedie vuote perchè l'amore, capace di dilatarsi oltre i confini del tempo e vincere la morte, con i nostri ricordi occuperà anche quelle vuote.
Quando sarai tornato dal giro, quando avrai vuotato i sacchi di regali e staccato le renne, prima di andare a riposare, ecco, ci piacerebbe che portassi loro un nostro messaggio, perchè siamo convinti che ci veglino ancora .
Ciascuno suo tempo e ognuno a suo modo, ritroveremo la strada per la casa del Padre: non abbiamo dubbi che sarete sulla soglia pronti ad accoglierci, sereni , belli e sorridenti come non mai.
Allora, basterà un'occhiata a capire se abbiamo speso bene i nostri talenti, grazie ai vostri insegnamenti.
L'avevo scritto su un biglietto a parte, ma non ti devi affannare a consegnarlo: penso che lo abbiano già sentito mentre noi dobbiamo ancora scrivere i pensieri per riuscire a ricordare.
Però, facci questo piacere perchè il regalo vero non è mai nell'oggetto che si dona, ma nel pensiero e nell'affetto di cui esso è testimone.
Grazie, Babbo Natale.


©2015 testo di Claudio Montini
©2020 foto di Claudio Montini

giovedì 16 dicembre 2021

Buon Natale 2021

  
Buone feste da Claudio e Maria Angela!

domenica 28 novembre 2021

LE SCINTILLE: tracce per sogni elettrici - volume 3 - L'EREDITA' DI ZOSYMER

 Claudio Montini

L'EREDITA' DI ZOSYMER
***LE SCINTILLE: tracce per sogni elettrici***
Volume 3    (2021)

amazon KDP (MOBI) ASIN B09LRBY8PG
rakuten/kobo (epub2, DRM Adobe) ISBN 1230005267637
Claudio Montini Selfpublisher


Gettare uno sguardo al futuro è come volerlo fare con un buco nero, pretendendo che l'orizzonte degli eventi ci restituisca le ultime immagini della materia che esso introietta. Nessuno in tutto l'universo, che è meno desolato e vuoto di quanto il nostro orgoglio di scimmie nude e presuntuosamente razionali riesca a immaginare, è libero dal giogo del Tempo che procede secondo una rotta e un cammino logico e ben definito nei dettagli più insignificanti. I Custodi del tempo, o Cronistorici, insieme agli Osservatori Siderali, ne hanno fatto il fulcro e la base della loro missione che non è sopravvivere ma ricordare, conservare e poi trasmettere alle nuove civiltà che si succedono nella galassia i dati raccolti correggendo, se necessario, ogni loro pericolosa deriva basandosi sulla statistica e la meccanica quantistica. Tuttavia, il Tempo sa fare il suo mestiere e si aggiusta da sé, anche se la memoria ha una persistenza più longeva: questa è l'eredità che Zosymer Myryon lascia a suo padre Elyseon che compirà la sua ultima missione.
Si tratta di un'assaggio, di uno spin-off di un progetto a più ampio respiro in cui, alcuni dei personaggi che incontrerete qui, sveleranno aspetti e caratteristiche congeniali a una trama che viaggerà parecchio nel tempo e nello spazio.
Stay tuned.....

©2021 Testi di Claudio Montini
©2021 Immagine di Orazio Nullo - Atelier Des Pixels

lunedì 22 novembre 2021

LE SCINTILLE: tracce per sogni elettrici - Volume 2 - DARE CORPO AI PENSIERI

 

 Claudio Montini
DARE CORPO AI PENSIERI
***LE SCINTILLE: tracce per sogni elettrici***
Volume 2
amazon.com, amazon.it (KDP)
asin  B09LRBY8PG   2021
 
Rakuten Kobo (KWL) 2021

ISBN 1230005267637

Anche l'occhio vuole la sua parte e se la prende tutta, lasciando che la fantasia sciolga le briglie. Poi c'è la realtà delle cose, per cui basta uno sguardo per dirsi, senza parlare, anche cose così.
“Non c'è spazio né tempo per noi: non abbiamo più l'età delle innocenti evasioni che, dopo tutto, non lo sono affatto. [...] Però, è stato bello pensare che cielo e terra possano toccarsi tra le righe o tra le pagine di ogni libro che leggerai oppure che scriverai. Ci troveremo senz'altro lì, dove i sogni si danno convegno per farsi pensieri, parole, frasi, dialoghi, discorsi e incontrano i narratori o i poeti pronti a dare loro un corpo.”

©2021 testi di Claudio Montini
©2021 Immagine di Orazio Nullo

domenica 24 ottobre 2021

LE SCINTILLE: tracce per sogni elettrici - Volume 1 - "La mia monetina (l'intervista impossibile di Orazio Nullo)

  

Claudio Montini

LA MIA MONETINA 
l'intervista impossibile di Orazio Nullo

LE SCINTILLE: tracce per sogni elettrici

Volume 1   

 ebook only (MOBI, ma presto anche epub)
ASIN B09HN76HLG


Lo conosco bene, da tutta una vita: e lui lo sa.
Sono lo specchio alla sua faccia, sono l'ombra nascosta nello sguardo, sono il sogno frustrato e abortito prima dell'alba.
Sono una via di fuga che scarterà, una promessa che non farà e un dettaglio che sfuggirà alla sua attenzione.
Solo io sono in grado di comporre le briciole di sogni nel suo sguardo, quando si assenta per una manciata di minuti nelle camere ammobiliate per viaggiatori immaginari, disponendole in figure senza malizia né vanità.
Ha vissuto gran tempo senza me, ma è stata una vita nascosta a metà: ora è allo scoperto, senza vergogna né pietà e, prima che finisca la discesa, scoprirà la verità.
Ne sono certo, lo conosco da una vita: e lui lo sa.
Orazio Nullo intervista il suo creatore: dedicato a chi considera i selfpublishers sciocchi mitomani.
Al momento, disponibile solo sui circuiti amazon; a breve anche su kobo-rakuten e collegati.

©2021 Testo di Claudio Montini
©2021 Immagine di Orazio Nullo



sabato 16 ottobre 2021

Una nuova collana elettronica di Claudio Montini Selfpublisher



Spendiamo quegli spiccioli di follia
prima che altri affanni li portino via.
Il sogno si spegne al primo risveglio:
il giorno svela macerie o l'imbroglio.
Giammai la tela del ragno paziente, 
spettatrice d'agonia altrui indifferente,
collassa a guisa di scherzo del fato
o misericordia o miracolo inaspettato.
Il destino corre imperterrito e va
lungo la rotta tracciata per l'eternità.
L'ignoto è già stato pianificato altrove
a dispetto di idee e di voglie nuove:
prima o poi, anche sul bagnato, piove.

LE SCINTILLE: tracce per sogni elettrici
La corsa degli elettroni in un giardino magico da portare in tasca: passatempo nutriente per lo spirito in cerca di ali per un'evasione metafisica, senza effetti collaterali.
Quando le dimensioni non contano, le parole sanno farsi valere e apprezzare anche nell'era digitale.
Sono storie di esseri umani virtuali quanto basta per occupare un momento della giornata e poco spazio nella memoria dei vostri, ormai indispensabili, gingilli elettronici senza sacrificio di piante o di inchiostri.
Disponibili solo come e-book in formato MOBI o EPUB sulle apposite piattaforme.

©2021 Testi di Claudio Montini
©2021 Immagine di Orazio Nullo "Chain reaction" 

giovedì 30 settembre 2021

Esce in elettronico (per ora) il volume numero 12 de GLI ATOMI

 

Claudio Montini

NEL GIORNO DI SAN PATRIZIO 

GLI ATOMI: micro-romanzi per chi va di fretta 
Volume 12

Amazon KDP - 2021 

ASIN B09H61GB7W 
e-book Mobi  (a breve anche epub per kobo-Rakuten)

Ci sono giorni che si fanno ricordare, come gli amici che si tengono nel cuore perchè hanno fatto di tutto per renderti la vita migliore, dimenticandosi di averlo fatto. Franklyn, Cosimo, Gennaro e Pietro li porteranno a tavola con loro ogni giorno di San Patrizio, come avrebbero voluto anch'essi e come hanno fatto quando hanno perduto due tra quelli più importanti: Seamus (James) Patrick e la moglie Rosalia. Una storia in terra americana, una storia di amicizia e d'amore che vanno oltre la morte, una storia vera forse a metà e forse no: la serie GLI ATOMI è al volume 12 e il tredicesimo è sulla rampa di lancio. Letteralmente. Uno dei due protagonisti sarà un astronauta mentre l'altro avrà la coda e i baffi; tuttavia sarà un felino molto particolare...
Intanto, ci tengo a farvi notare che Orazio Nullo ha composto la copertina partendo da tre sue creazioni della collezione Atelier Des Pixels 2020: sul fondo, "A little bit of hope"; al centro, "War is over"; in basso a destra, "Seasons of life".
 
P.s.: per chi non dispone di lettore kindle, a breve sarà rilasciata da Rakuten (quelli del kobo) una versione formato epub e per chi vorrà il più tradizionale cartaceo, in men che non si dica, amazon provvederà alla bisogna: date tempo al tempo e a me quello di preparare gli appositi files!! 

©2021 testo di Claudio Montini
©2021 immagine di Orazio Nullo 

lunedì 20 settembre 2021

Il ponte di ferro edizione 2013



Nel 2013 era conciato così: pare che ancora non ci sia pace, né riscatto, né rilancio per il ponte della Gerola (Casei Gerola, Pavia, Italy). Da almeno due anni sono in corso lavori di sistemazione e restauro: pareva che da oggi, 20 settembre 2021 dovessero iniziare i lavori per la definitiva messa in sicurezza del manufatto ma ANAS, ente preposto alla cura e alla gestione delle principali strade italiane, ente di stato dunque, non ha ancora trovato il tempo per esprime un parere circa l'avvio dei lavori: se non ora, quando? Ai posteri l'ardua sentenza.

©2021 testo di Claudio Montini
©2013 video di Orazio Nullo e Claudio Montini

sabato 4 settembre 2021

Una intervista impossibile

  


Orazio Nullo e il self-publisher Claudio Montini: una intervista impossibile!

Come descriveresti il significato, o uno dei possibili significati, della parola “raccontare”?

Raccontare è come spogliarsi davanti allo specchio, frugando nelle tasche della vita e in quelle del vestito che è invecchiato insieme a noi, chiamando rughe e ricordi col loro nome: anche quando fingiamo di non essere gli attori principali, anche quando fingiamo di essere registi, manovratori di fili o altre divinità superiori.

Questo aiuta, in qualche modo, a superare le asperità e i dissapori della vita quotidiana?

Certamente! Ti salva dalla follia o dalla disperazione che, insieme, ti porterebbero a nefaste conclusioni.
Se il mondo che ti circonda è vuoto o noioso o ti tiene prigioniero in una bolla, riempilo con la tua fantasia e coloralo coi ricordi mescolati alle parole che i libri, i giornali, la radio, la televisione, il cinema, i dischi e le canzoni ti hanno insegnato; nessuno può venire a vedere nella tua testa quale film stai girando, quale sogno stai cavalcando, quale canzone stai componendo o suonando: possono solo vedere gli scarabocchi che fai sul foglio, sempre che tu abbia voglia di mostrarli. 
Chi non ha questa dote o sensibilità o inclinazione d'animo, in un battito di ciglia si burla di te e ti prende per i fondelli, finendo per etichettarti e bollarti come matto svitato.

Accade, più o meno, la medesima cosa a chi ha sempre il naso sui libri e magari ride o si commuove per ciò che legge o scopre...

Sì, è così: sebbene un tale, pentito per aver preferito la fabbrica alla scuola, tempo fa mi disse di non smettere di leggere e studiare perchè "le cose" bisogna saperle, altrimenti gli altri ci mettono nel sacco, ci fregano soldi e ci prendono per poveri tapini sciocchi; un altro, mi ammonì che la testa non serve solo a portare il cappello, anche se tutti intorno a te lo fanno.

Tutto sommato, a te è andata bene...


Per fortuna, accade che incontri altri come te in giro per il mondo oppure altri che, pur avendo opinioni diverse, sanno apprezzare il buono che c'è in ciò che li circonda: il comune sentire aiuta a condividere il piacere immateriale delle belle arti e del buon vivere superando differenze e diffidenze con coraggio e prudenza e, talvolta, sana incoscienza. Ti ritrovi, prima o poi ad essere parte di una cerchia, di un club, di un gruppo di affini che ti offrono la sensazione di emergere dalla massa, di essere speciale.

Un po' più dell'amicizia e un po' meno dell'amore?


Né l'uno, né l'altra: è una sensazione più duratura di entrambe le cose ed è capace di maturare con l'età e l'esperienza, mentre con loro due accade comunque di prendere grosse cantonate e di non affinare mai né tecnica e né pratica, nel senso greco classico dei due termini. Diventa, col tempo, la consapevolezza di un dono da fare fruttare.

- Prima puntata -            continua....

© 2021 Testo di Claudio Montini
©2015- 2016 Immagini di Orazio Nullo ("Abstract portrait" and Author Image)

sabato 7 agosto 2021

Circa l'amicizia...

 

... la penso così!
di Claudio Montini

L'amico ha tutto quello che manca a te: è un dato di fatto, non solo la strofa di una canzonetta. 
Tuttavia, tale affermazione difetta di una verità fondamentale: ovvero che l'amico attraversa la sfortuna e la fortuna esattamente come capita a te, eppure non si dimentica mai di salutarti e di domandarti come va e di regalarti un'abbraccio. 
Forse ha passato momenti assai più brutti dei tuoi, è molto più che probabile, eppure ti offre una spalla su cui piangere o riposare e, intanto con pudore, ti racconta di quella volta in cui stava per cedere al buio e ha trovato una piccola luce, l'ha raccolta con le mani e l'ha protetta dal vento e, con pazienza ma anche tanta fede nel domani, insieme a quella ha ritrovato la via, la verità e anche la vita. 
Sarà che le singolarità, i numeri unici, gli originali e irripetibili, gli anticonformisti ricchi di talento da sembrare magici, mi attirano come una calamita attira il ferro.
Se poi scopro che sono ricchi di genuina umanità e simpatia disarmante, così fuori serie e fuori posto nel mondo ma così bravi a nascondersi tra le sue quinte, come solo i timidi d'assalto sanno fare, non posso che rallegrarmi di aver trovato un amico vero e non solo un conoscente.

© 2021 Testo di Claudio Montini
© 2012 Foto di Claudio Montini

lunedì 1 marzo 2021

Dalla cambusa di Zio Propano: risi e bisi alla moda mia!

 Risotto con luganega e piselli 


di Claudio Montini

Prima che mettessi su famiglia, gli orari di pranzo e cena erano capisaldi imprescindibili della giornata: non si poteva sgarrare e l'unica deroga era concessa a pranzo per via degli orari delle scuole o degli uffici o dei posti di lavoro dei vari componenti. Grosso modo, tra mezzogiorno e le dodici e trenta ci si trovava tutti a tavola, mentre la sera l'appuntamento cadeva tra le diciannove e le venti, ora del telegiornale da ascoltare in religioso silenzio. Quando ho messo su famiglia, lo schema è andato a farsi benedire: è saltato per spirito di concertazione e per il quieto vivere, lasciando ampio spazio all'improvvisazione e a un'elastica interpretazione dei principi nutrizionali declinati in accordo coi gusti personali. Succede, dunque, che si arrivi ai fornelli con poche idee ma ben confuse e si debba, per giunta, fare i conti con le materie prime disponibili in cambusa, nel frigorifero, in dispensa oltre al poco tempo per realizzarlo; così nasce questa ricetta di cui vado ad elencare gli ingredienti:

  • 250 grammi di riso Arborio (se poi avete solo Carnaroli, Baldo, Vialone Nano, Rosa Marchetti, Ri.Be. (forse questo tipo è addirittura estinto), Originario, Roma, magari il Venere (quello nero)... va ugualmente bene, cambia il tempo di cottura: io avevo in casa questo...)

  • 750 millilitri di acqua del rubinetto (sono ¾ di litro; mi raccomando, si scrive “ml” ma si legge “millilitro” e non “emme-elle”: ma alle scuole elementari avete avuto in cattedra delle fate ignoranti, come in quasi tutti i programmi televisivi di cucina?)

  • 1 dado da brodo (vegetale o di carne non fa differenza; i puristi si ricordino che si tratta di una risotto fatto con poco preavviso, perciò... Smettetela di brontolare!)

  • 100 grammi di salciccia luganega (quella lunga lunga e arrotolata a spirale, più o meno del diametro di un mignolo o al massimo di un anulare... Se invece avete preso quella a salamella, ne basta uno di salamino ma tagliatelo a fette o a pezzi grossolani.)

  • 100 grammi di piselli fini surgelati (non siate farmacisti: se ve ne scappa qualcuno in più... Beh, tanto meglio! Quanto è comodo l'armadio dei surgelati...)

  • Noce moscata q.b.

  • Foglie di rosmarino a piacere

  • 80 grammi di burro

  • 1 cucchiaio da tavola di formaggio grana (padano o reggiano per me pari son...) grattugiato

Versate l'acqua nella pentola in cui abitualmente fate il risotto o le minestre brodose; meglio ancora se è una wok, anche perchè io l'ho cucinato proprio in una di questo tipo; accendetele il fuoco sotto e lasciate che il contenuto si scaldi, mentre aprite la stagnola che avvolge il dado e iniziate a sminuzzarlo con un coltello, poi unitelo all'acqua che si fa via via più calda: così lui si scioglierà più rapidamente e il “brodo da corsa” sarà pronto. Mentre attendete che il fluido raggiunga una quieta ebollizione, tagliate la salciccia luganega a pezzetti (al massimo due dita di lunghezza) e liberatela del budello e mettetela a bagno nel brodo, così diventerà ancora più buono; si opera alla medesima maniera sulla salciccia a salamella, ovvero si taglia a fette non sottili e poi si toglie la pelle oppure, con taglio longitudinale, si toglie il budello e la si sbriciola con le dita. Regolate il fornello su una caloria di media intensità, fiamma né troppo alta né troppo bassa per intenderci tra noi che non abbiamo le piastre ad induzione, e poi fate scivolare il riso in pentola mescolando con un cucchiaio di legno per distribuirlo omogeneamente (un paio di giri bastano); fatto ciò, lasciatelo in pace per i 15 o 16 minuti successivi necessari al riso Arborio per sposare il brodo e gli aromi di salciccia e piselli (che unirete 10 minuti dopo il tuffo del riso, a pioggia e mescolando delicatamente): il vostro regalo di nozze sarà una spolveratina di noce moscata (giusto una punta di cucchiaio da the) o una grattugiata di quella intera: di solito, io smetto di grattugiare quando il calore ascendente dalla pentola mi ustiona le falangi... Se vi fa piacere, potete aggiungere alcune foglie di rosmarino fresco. 
Avete puntato il timer da cucina quando avete buttato il riso? 
Oppure vi regolate a occhio con l'orologio appeso al muro e la sveglia portata a casa coi punti del supermercato, appostata sulla credenza in cucina? 
In ogni caso, al riso servono 15 minuti (più riposo) per cuocere; quando mancano 5 o 6 minuti allo scadere di questo ultimatum, come vi ho già detto, distribuite a pioggia i piselli in pentola e date una mescolata veloce, giusto per incorporarli bene. 
Al trillo finale o a tempo scaduto, spegnete il fuoco e lasciate riposare il risotto mantecando col burro, quindi spolverate con generosità la superficie col formaggio grana grattugiato (che sia padano o parmigiano reggiano è uguale) e coprite con un coperchio della giusta misura: ecco siete pronti per andare a tavola coi migliori auguri di buon appetito da zio Propano!

©2021 Testo e ricetta di Claudio Montini
©2016 Immagine di Claudio Montini

mercoledì 17 febbraio 2021

Mille sono le Notti - Poeti & Poesie di gran classe - Massimo Pistoja


Sarà forse dovuto al momento che stiamo vivendo, in cui mi sento un tantinello più fragile di quel che vorrei apparire, ma posso dire che adoro questa poesia perchè rende plastica e tangibile l'immagine del mio rapporto morboso con la solitudine? E' una compagna fedele, sapete? Paziente e fedele e pronta a farti compagnia quando hai bisogno di inventare una nuova storia da spalmare sopra la realtà che non ti piace, non ti soddisfa, non ti lascia, non ti aiuta nel mestiere di vivere. Bravo Massimo Pistoja detective dell'anima e inventore di mille giochi di luce.

©2021 Voce e video e poema di Massimo Pistoja  - commento di Claudio Montini diritti riservati agli autori nei rispettivi ambiti

domenica 14 febbraio 2021

L'urlo dell'amore - Poeti & Poesie di gran classe - Massimo Pistoja

Quando la parola si fa poesia, una carezza sfiora l'anima in pena e il mondo migliora per forza di cose: si schiude l'orizzonte, se ne va un brivido e arriva un raggio di sole.
Testo e voce di Massimo Pistoja - diritti riservati all'autore - 2021

mercoledì 3 febbraio 2021

Letti &Piaciuti: Vincenzo Maimone e "LA DISTANZA PIU' BREVE" (2020) F.lli Frilli Editore

 

Vincenzo Maimone

LA DISTANZA PIU' BREVE

Fratelli Frilli Editore (2020)

HAI MAI VISTO PIOVERE IN UN GIORNO DI SOLE?

di Claudio Montini

Spesso ammiriamo la capacità, di alcuni reduci e sopravvissuti ad eventi tragici o catastrofici o luttuosi o variamente criminali, di lasciarsi alle spalle la brutta esperienza per ricominciare a vivere senza nemmeno immaginare quanta fatica e sofferenza costi a loro. 
Pochi narratori si sono avventurati su un terreno tanto incerto e scivoloso, poiché ricco di variabili e sfumature nonché luci e ombre persino per gli specialisti indagatori dell'animo umano, quanto lo è quello del superamento di un trauma e la relativa ricostruzione esistenziale. 
Vincenzo Maimone, col pretesto del tutto apparente di rispondere alle istanze suggerite dai risvolti e dagli sviluppi della trama dell'opera immediatamente precedente (SICILIA TERRA BRUCIATA, Fratelli Frilli Editore, 2016), in LA DISTANZA PIU' BREVE (Fratelli Frilli Editore, 2020) prosegue la sua indagine autoptica sui meandri oscuri e sulle risorse razionali, istintive e animali degli esseri umani scoprendo che, tanto le une quanto le altre, si situano e si incontrano e si attivano nello scorrere implacabile della vita e dei giorni partendo dalla dimensione metafisica posta tra memoria e sentimento.  
Siete capaci di immaginare uno spazio più ristretto e intimo, un punto del cosmo in cui la materia di cui sono fatti anche i sogni sia più densa e compatta di quella di un buco nero, una distanza più breve freneticamente attraversata da lampi ad altissima energia in grado di stimolare, positivamente o negativamente, la vostra esistenza? 
Certo che lo siete e il professor Maimone, pagina dopo pagina e una riga dopo l'altra, vi indica e rivela e dimostra quale sia LA DISTANZA PIU' BREVE, non già dall'alto della cattedra di professore associato in Filosofia Politica presso l'Università di Catania, forte della sua laurea in Filosofia, ma dall'interno di tutti i suoi personaggi che smettono di essere “pupi” manovrati dall'alto in un teatrino di legno e cartapesta colorata per diventare figure terrene dotate di un mondo interiore che lui registra e rende senza sconti o giudizi. 
Un omicida seriale gode nell'assistere allo scempio provocato nella vite dei superstiti, altrettanto quanto si pasce della vista dei trofei espunti ed estorti alle proprie vittime, in quanto ciò rientra nel piano della sua vendetta; quando si rende conto di non aver affatto portato a termine la scellerata missione, annientare la felicità altrui con incubi e timori, accresce la propria acrimonia contro i presunti colpevoli del suo stato e si lancia in una impresa cui soltanto la morte può mettere fine. 
Invece, la vita o il destino o il fato hanno un peculiare senso della giustizia, diverso da quello degli esseri umani: sono ostinati ad andare avanti e superare i propri limiti in cerca di nuovi stimoli, nuovi amori, nuove mete che guariscano e chiudano le ferite del presente e i traumi del passato, senza dimenticare ma tentando nuovamente di afferrare la felicità. 
Così il Bene e il Male chiuderanno i loro conti in sospeso nel solo modo che conoscano da millenni, mentre i protagonisti chiuderanno il Finale di partita, cui ammicca il sottotitolo, con nuove consapevolezze e una salutare presa di distanza, un distacco utile a farle sedimentare e maturare. 
Non è una fuga dal dolore, non c'è consolazione che tenga, nemmeno l'oblio che si concede troppo spesso a fatti brutti di questa nostra bella penisola: è la vita che va avanti, non si distrugge né si perde, ma si trasforma anche per chi crede di disporne a suo piacimento. 
Accompagnandoci lungo LA DISTANZA PIU' BREVE (Fratelli Frilli Editore, 2020), anche la lingua e lo stile letterario di Maimone si evolvono e maturano ulteriore verosimiglianza e scioltezza, fragranza di vivere quotidiano e spessore spirituale solo dove e quando serve al tessuto narrativo, grazie all'attenzione quanto mai vigile e rigorosa ma delicata per i particolari più efficaci a illustrare un quadro intero in una o poche frasi, sebbene esso sia ricco di dettagli e implicazioni: il resto del lavoro, automaticamente, lo compie l'immaginazione del lettore proiettando sequenze e sensazioni proprio in quel teatro di posa situato tra la memoria e il cuore. 
Lì si vedrà la pioggia venire giù in una giornata di sole, esattamente come guardano al futuro e vedono la vita tutti i sopravvissuti e i reduci e gli scampati alle tragedie che l'hanno sconvolta: le vittime vivranno, come sosteneva Cicerone, nella memoria degli amici e degli amati.

©2021 Testo e immagine di Claudio Montini