Piè di pagina
di Claudio Montini
Per chi si è sposato in questi torridi giorni e per chi aspetta un bambino che, forse, ha già capito che fuori da quel caldo e morbido rifugio saranno sassi e spine e calci nel sedere o nei denti; per chi cerca da troppo tempo l'altra metà della mela e per chi si accontenta di non dormire da solo coi propri fantasmi o con troppi rimorsi; per chi sogna un mondo migliore e per chi, non avendo più nulla neppure da sperare, non si arrende e si danna l'anima per vedere un bicchiere, anche di aceto, mezzo pieno e buono almeno per condirci l'insalata. Ecco a cosa servono le poesie e gli auguri che si regalano come caramelle gratuite a tutti coloro che credono di aver trovato una briciola di felicità: del doman non v'è certezza, chi vuol esser lieto sia! Scriveva uno che era scampato a una congiura che lo voleva morto scannato per giunta in chiesa e che, da allora, governò più con fortuna che con saggezza ma anche col pugno di ferro il suo piccolo mondo, ignaro che il resto del globo stava già scrivendo un'altro capitolo in cui il Vecchio Continente era già poco più, o poco meno, di una nota minuscola a piè di pagina.
Domani è già ieri
Eccomi: ti offro la parte solare di
me,
la sola che potresti afferrare,
l'unica che lascio trasparire al velo delle palpebre
la sola che potresti afferrare,
l'unica che lascio trasparire al velo delle palpebre
per lasciare traccia della mia rotta
nel mondo.
Incrocerò la tua rotta, a mia volta,
se non ti limiterai a uno sguardo
frettoloso;
oppure ti indicherò un porto sicuro
dove riparare vele e sartiame;
altrimenti vagheggerò di una terra
nuova,
oltre il mare aperto, dove ci attendono
le nostre fortune.
Difficilmente o forse mai, ti lascerò
curiosare
in quell'angolo di me dove tira sempre
il vento
che sa di terra, di fieno, di neve;
dove tiro in secca il guscio che mi
salva dalle tempeste
attraversate senza preavviso né
premeditazione;
dove chiamo ancora rimorsi e ricordi
per nome,
inebriandomi col loro dolce veleno.
Voglio essere luce che scalda e suscita
palpiti irregolari
per ogni battito di ciglia e per il
solo essere che siamo,
quando ci guardiamo scambiandoci la
luce degli occhi:
siamo briciole di sogni in volo
nell'infinito andare del tempo.
Voglio essere ogni momento degno
d'essere vissuto,
perchè domani, adesso, è già ieri e
non tornerà.
©2017-2018 testi di Claudio Montini
©2000 Immgine di Martin Meyer "Coppia"
Nessun commento:
Posta un commento