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martedì 16 gennaio 2018

Il sole dell'avvenire?

DISPERSO NELLA NEBBIA

di Claudio Montini
Sognare, raccontare e sperare: questo solo possiamo fare noi poveri, artisti della sopravvivenza e acrobati della convenienza, cessionari di forza lavoro in odore di meretricio sempre pronti a saltare sul carro dei vincitori anelando ritagli e frattaglie, tanto quanto lesti a sputare in faccia ai vecchi padroni e nei piatti da cui si sono aspirate anche le briciole. Lo sanno, lo sanno bene, lo sanno da sempre, ancora prima di scendere in campo o di lavarsene solennemente e legalmente le mani, gli affascinanti affabulatori eleganti e impomatati che ci riempiono la testa di belle idee, di parole d'ordine, di promesse e di conquiste a portata di mano: mentre noi guardiamo la luna e le altre stelle da dovrebbero piovere oro e fiori e latte e miele e pane e vino e salame, qualcuno (forse loro? No, è sicuramente l'Europa o la malavita o gli emigrati del terzo mondo) fruga nelle nostre tasche e ci sfila anche gli spiccioli. Certo, succede che qualche maldestro venga pizzicato con le mani nel sacco e i baffi di marmellata sulla bocca, ma i più la fanno franca e sono proprio quelli che sbraitano maggiormente riguardo all'inasprimento dei controlli, all'adozione di misure drastiche, alla rifondazione e alla riforma degli apparati di controllo dimenticando puntualmente quanto siano stati autori dello smantellamento e dell'indebolimento degli stessi; basterebbe che si autotassassero, si riducessero gli emolumenti principeschi, facessero una colletta vera (non fasulla come quella sbandierata dal partito più virtuale che c'è) e la girassero alle casse delle forze dell'ordine e all'ordine giudiziario per aggiornare mezzi e personale: perchè in Italia c'è ancora gente che ama il proprio mestiere e ci tiene a farlo sempre meglio, a dispetto di quanto dicano i mezzi di comunicazione di massa. Pensateci, tra una interruzione pubblicitaria e l'altra, mentre andate a fare la spesa coi soldi contati, quando evitate di dire al medico di quel doloretto strano perchè poi non potreste comprare le pillole in farmacia. Non serve a nulla vomitare veleno sui social network così come, negli anni di piombo, a nulla è servito vergare i muri delle città di insulti e massaggiare le ossa altrui con spranghe, bastoni e cubetti di porfido: si sono ritrovati tutti alla buvette di Montecitorio o a sonnecchiare sugli scranni di Palazzo Madama, quelli furbi; gli stolti a marcire in galera e i poveri a sperare che domani sarà un giorno migliore: nessuno ha mai avuto notizie del sole dell'avvenire, nè di un mondo equo e solidale.

©2018 Testo di Claudio Montini
©2016 Immagine di Orazio Nullo "Electoral promises"

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