Gli imbuti di cristallo
di Claudio Montini
La
vita è un imbuto di cristallo su cui cammini inconsapevole della sua
ricca fragilità: il primo giro lo fai gattonando, ginocchia e palmi
delle mani ben piantati a terra, testa dritta e sguardo puntato a una
meta sovente imprendibile. La noia aumenta l'audacia e ti rizzi sulle
gambe, ti aiuti poggiandoti alla parete inclinata e ti accorgi di
altri imbuti in cui altri tuoi simili, ma non troppo, stanno facendo
la stessa cosa; allora ti allontani dalla parete e prosegui quella
che ora è una corsa: istintivamente alzi il naso e il mento e lo
sguardo incrocia il collo che si stringe in un occhio tondo, lontano,
aperto come se fosse suo compito scrutare, registrare e riferire ogni
tua mossa, ogni espressione, forse ogni pensiero. Ma è troppo
lontano per le tue braccia e troppo in alto per la spinta che
sprigionano le tue gambe, più salti e più sembra allontanarsi:
eppure la tua anima arde dal desiderio di conquistare quell'orlo
stretto per assaporare, pienamente e senza vincoli, illuminanti
concezioni e inebrianti sensazioni convinto che piovano da lì,
goccia a goccia come una tortura ingiusta. Non ti sfiora nemmeno il
dubbio che sia l'ultimo grido della luce reale che sfila via a
disperdersi nella materia oscura, rimescolata dalle onde
gravitazionali e dalla interazione elettromagnetica per rigenerare
l'universo e riempire altri imbuti identici al tuo: non ti rendi
conto che osservi soltanto il flusso in uscita e ti perdi la
ricchezza di quello in entrata, così come non percepisci il moto
rivoluzionario che ogni imbuto innesca fin dai primi passi di chi lo
abita. Si inclinerà, si sdraierà, si ribalterà a tempo debito
scaricandosi senza lasciare tracce sulle pareti: non ci saranno
miracoli che tengano, cadrai lungo le pareti inclinate incontro a
quell'occhio sempre più vicino e sempre più stretto, scorticandoti
pelle e vestiti per precipitare nel buio ignoto più nudo di quando
fosti versato nella bocca dell'imbuto dal manipolatore dei destini.
Resterà soltanto una flebile eco del valzer danzato tra le braccia
di uno sconosciuto chiamato destino: ma si perderà rimbalzando su
altri imbuti di cristallo...finchè qualcuno non le raccoglierà per farne letteratura ed evasione a buon mercato.
© 2018 Testo di Claudio Montini
© 2018 Immagine di Orazio Nullo "Supernova blast"
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