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giovedì 11 gennaio 2018

Evasione a buon mercato

Gli imbuti di cristallo

di Claudio Montini
La vita è un imbuto di cristallo su cui cammini inconsapevole della sua ricca fragilità: il primo giro lo fai gattonando, ginocchia e palmi delle mani ben piantati a terra, testa dritta e sguardo puntato a una meta sovente imprendibile. La noia aumenta l'audacia e ti rizzi sulle gambe, ti aiuti poggiandoti alla parete inclinata e ti accorgi di altri imbuti in cui altri tuoi simili, ma non troppo, stanno facendo la stessa cosa; allora ti allontani dalla parete e prosegui quella che ora è una corsa: istintivamente alzi il naso e il mento e lo sguardo incrocia il collo che si stringe in un occhio tondo, lontano, aperto come se fosse suo compito scrutare, registrare e riferire ogni tua mossa, ogni espressione, forse ogni pensiero. Ma è troppo lontano per le tue braccia e troppo in alto per la spinta che sprigionano le tue gambe, più salti e più sembra allontanarsi: eppure la tua anima arde dal desiderio di conquistare quell'orlo stretto per assaporare, pienamente e senza vincoli, illuminanti concezioni e inebrianti sensazioni convinto che piovano da lì, goccia a goccia come una tortura ingiusta. Non ti sfiora nemmeno il dubbio che sia l'ultimo grido della luce reale che sfila via a disperdersi nella materia oscura, rimescolata dalle onde gravitazionali e dalla interazione elettromagnetica per rigenerare l'universo e riempire altri imbuti identici al tuo: non ti rendi conto che osservi soltanto il flusso in uscita e ti perdi la ricchezza di quello in entrata, così come non percepisci il moto rivoluzionario che ogni imbuto innesca fin dai primi passi di chi lo abita. Si inclinerà, si sdraierà, si ribalterà a tempo debito scaricandosi senza lasciare tracce sulle pareti: non ci saranno miracoli che tengano, cadrai lungo le pareti inclinate incontro a quell'occhio sempre più vicino e sempre più stretto, scorticandoti pelle e vestiti per precipitare nel buio ignoto più nudo di quando fosti versato nella bocca dell'imbuto dal manipolatore dei destini. Resterà soltanto una flebile eco del valzer danzato tra le braccia di uno sconosciuto chiamato destino: ma si perderà rimbalzando su altri imbuti di cristallo...finchè qualcuno non le raccoglierà per farne letteratura ed evasione a buon mercato.
© 2018 Testo di Claudio Montini
© 2018 Immagine di Orazio Nullo "Supernova blast"

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