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venerdì 23 giugno 2017

Per le vacanze, separate i parolai dagli statisti

Il setaccio estivo


di Claudio Montini

E' arrivata l'estate anche per le stelle, non solo per il sole che brucia sulla pelle e macera la fronte e le ascelle; è una fortuna che sottovalutiamo quella di poterla ancora vedere, respirare, camminare e guardare ognuno come gli pare e piace. Ci è costata parecchio sangue e troppa fatica, troppo silenzi e sguardi abbassati e rimorsi trattenuti per dimenticare quante volte i nostri diritti, su tutti quello alla felicità in un esistenza dignitosa, siano stati calpestati, irrisi, dimenticati. Non possiamo nè dobbiamo più camminare con la testa voltata all'indietro, lamentandoci del presente: è il momento di reclamare quello che ci spetta come cittadini e come esseri umani senzienti e intelligenti; non siamo nè servi nè sudditi sciocchi e rassegnati! E' giunto il momento per cui chi comanda o intende comandare questo scellerato, sgangherato, umiliato, svilito Paese a forma di stivale, rimpinzato di gente che se ne vuole andare o che non ci vuole stare, di gente che sfrutta e si ingolfa le tasche con la pena e la fame e i vizi di coloro che potrebbero essere suoi fratelli, di gente che prova comunque a tenere accesa la fiammella della speranza di essere terra promessa e culla del buono e del bello, domandi invece di promettere, risponda in vece di insultare, proponga e disponga e dimostri che si può fare l'Italia e anche gli italiani così come l'Europa della Nazioni, prime e uniche ma unite come pari e come mai prima d'ora. Siamo tanti e tutti diversi in questa valle di lacrime, ciascuno con la sua croce e ciascuno con la sua pepita o la sua pietra preziosa in una tasca, magari nascosta, degli stracci che indossa per coprire le pudenda; siamo tanti e abbiamo tutti pochi bisogni uguali e troppe necessità diverse; siamo tanti perchè la nostra intelligenza e la nostra fantasia hanno alimentato e sostenuto il progresso tecnologico, filosofico e politico con cui abbiamo sconfitto e bruciato falsi miti, superstizioni e ignoranze varie: due teste sono meglio di una, è vero, ma se sono senza idee non servono a nulla. Tante teste fanno soltanto confusione se non ce n'è almeno una che sappia cosa fare e la sappia spiegare, raccontare, organizzare; tocca dunque alla politica questo compito, tocca alle nostre teste distinguere quelle più adatte setacciando i parolai dagli statisti: un parolaio pensa alla prossima poltrona da conquistare, alla prossima tornata elettorale, uno statista al benessere della sua e delle generazioni prossime e precedenti. Se andate in vacanza, portate con voi il cervello e usatelo: è gratis e vi servirà in autunno se andremo a votare la nuova classe dirigente.

(c) 2017 Testo di Claudio Montini
(c) 2016 Immagine di Orazio Nullo "Under the same flag"- Atelier des pixels collection

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