Il risveglio di primavera
di Claudio Montini
Marzo prende il suo nome dal dio della guerra venerato nell'antica Roma; è l'unica cosa che sia sopravvissuta immutata da quell'epoca, insieme agli stessi virus e malanni che affliggono la Città Eterna oggigiorno, poichè essa è specchio e paradigma del mondo e della temperie culturale entro cui cerchiamo di emergere e farci notare. Nessuno, io credo, ambisce a non lasciare traccia di se, a non affermare il proprio diritto a vivere, a non godere della più piccola gratifica da parte del suo prossimo, nel bene e nel male, per una magari piccola cosa fatta o per essere stato anche nel posto sbagliato al momento sbagliato o viceversa. Allora, solerti pensatori che pare non abbiano altra occupazione preminente, si inventano le Giornate nazionali o internazionali o mondiali dedicate alla memoria, o alla gloria, o alle vestigia di un fulgido passato lucidate per l'occasione e dimenticate per il resto dell'anno. Niente da eccepire: tutto fa brodo e magari da anche del pane da inzupparci dentro a chi non saprebbe come altrimenti sbarcare il lunario: le manifestazioni corali e di popolo o di piazza, che dir si voglia, sono un formidabile volano per l'economia muovendosi la gente e le rispettive ugole assetate, insieme ai rispettivi stomaci affamati, trasportati da vetture o da treni o da torpedoni che andranno ben riforniti di carburante. Poi, accade che si accodino anche facinorosi malintenzionati che poco hanno a che spartire col resto della massa: insomma a cosa servirebbero i poliziotti e sbirri vari? A dirigere il traffico? O a spartire la folla per lasciare libero il passaggio agli onorevoli in passerella oppure diretti, a velocità supersonica, ad occuparsi dei propri personali interessi e vizietti privati connessi....Cosa vogliamo farci? E' il logorio della vita moderna. Siccome la festa della donna e quella del papà non tirano più, commercialmente parlando, sotto con le celebrazioni dell'Unità d'Italia, dei Trattati di Roma che sancirono la nascita della Comunità Economica Europea, delle vittime innocenti di tutte le mafie (scusate, ma esistono anche vittime colpevoli? Ah, capisco: finché si ammazzano tra loro, tra malviventi, va bene...in fondo, sono i rischi del malaffare: prima o poi, c'è qualcuno che ti vuole soppiantare, pardon, sotterrare...), giornate del nascituro e dell'andate e moltiplicatevi, ma se non conoscete a fondo il partner munitevi di preservativo (farmacie e farmacisti vi accoglieranno a braccia aperte consigliandovi anche nel caso di imbarazzanti defaillances, esibendo un aplomb britannico rotto solo dal segno del glifo dell'euro al posto delle iridi oculari).
Il tutto inondato da fiumi d'inchiostro e folate copiose di aria fritta da salotto composto da habituè del chirurgo plastico, coreografati da abili pubblicitari e designer ultrafuturisti che daranno il giusto tocco di avanguardia moderna a manifesti, interruzioni pubblicitarie, consigli per gli acquisti e i soliti noiosi aggiornamenti sui crolli post terremoto, attentati a Bagdad, donne uccise da uomini viziati e immaturi oltre al ritorno in campo e in campagna elettorale di vecchie cariatidi che non vogliono saperne di mollare il mazzo, predicando di far largo ai giovani e ingegnandosi a far loro lo sgambetto senza farsi scoprire, affinchè si convincano che è meglio stare a casa di mamma e papà (non potendo emigrare all'estero, per mancanza di fondi e non di volontà) a giocare con la Playstation e i social networks. Che ci volete fare? E' primavera anche per quest'anno, anche in questo scellerato Paese che si crede ancora tra i sette grandi del Primo Mondo e non si è accorto di essere con tutti e due i piedi oltre la soglia del Terzo; è primavera e tutto sboccia, la natura si risveglia: chissà se la bella addormentata dalla corona turrita, che da tempo si cinge la testa con l'elmo di Scipio solo nelle fanfare degli eventi sportivi, aprirà gli occhi e a colpi di ramazza caccerà mercanti, parolai, faccendieri, manipolatori di pensieri, comici falliti e mangiatori di pane a sbafo senza vergogna dal Bel Paese dove il "si" suona? Dante, quando smetterà di rivoltarsi nella tomba, ci darà la risposta; Manzoni non pervenuto (ma è prevedibile che affiderà ai posteri l'ardua risposta); Sciascia e Moravia fanno gli indifferenti, aspettando il giorno della civetta e...tutto il resto è noia, non ho detto gioia, ma noia noia noia...maledetta noia! (Franco Califano aveva già capito tutto....)
(c) 2017 Testo di Claudio Montini
(c) 2016 Immagine di Orazio Nullo "Springtime"- Atelier des pixels collection
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