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lunedì 10 ottobre 2016

Quando cambiano all'improvviso le prospettive di vita

L'amore va oltre una promessa

di Claudio Montini

"Cinque minuti di un amore insegnano più di una vita a correre e cadere", cantavano i Pooh alcuni anni fa; così come la frase "amarvi e rispettarvi nella buona e nella cattiva sorte ", propria del rito cattolico del matrimonio, diventa cogente e imperativa perché è proprio nei frangenti determinati da quest'ultima che si misura la profondità e la forza dei sentimenti che legano, nel senso più benevolo del termine, gli esseri umani gli uni agli altri e, in particolare, un uomo e una donna. Se sei una persona dotata di una briciola di dignità e di lealtà, non puoi sottrarti all'impegno che hai contratto davanti a Dio e agli uomini, nonostante tutto. L'amore e suoi accidenti sono un aspetto maledettamente serio della vita, di questa unica e irripetibile opportunità di fare la differenza calpestando questo sasso dotato di campo magnetico e atmosfera respirabile, lanciato alla deriva nello spazio interstellare. L'autunno per me e Maria Angela è arrivato con un mese di anticipo ed è stato un disastro di proporzioni bibliche, un terremoto vissuto in diretta sull'epicentro e con ipocentro il primo tratto della sua arteria carotidea: il coagulo si è fermato lì determinando un vasto edema cerebrale, inoperabile, con una velocità di espansione fuori dal comune. Soltanto dopo 160 ore dall'evento, avvenuto il 29 agosto 2016 alle 14:15 mentre eravamo a casa (io disoccupato e lei in ferie estive), è stato possibile dichiararla fuori pericolo; nel frattempo, aveva avuto una fibrillazione atriale e una reazione allergica grave a un farmaco cardiologico. Non parla da allora, non muove tutta la parte destra del corpo (è ragionevole pensare che non veda e non senta), ma dopo due settimane in neuroriabilitazione, è sveglia e cosciente, presente a sé stessa e conscia dello spazio e del tempo, impaziente di poter riprendere a parlare e a mangiare liberandosi del sondino nasogastrico con cui, da allora, si assicura cibo e medicinali avendo anche perso capacità di deglutizione. È ricoverata nell'Istituto Neurogico Nazionale Casimiro Mondino di Pavia ed ogni giorno che passa ottiene qualche piccolo successo, compie qualche piccolo miglioramento visibile più a noi che guardiamo da fuori ogni giorno che andiamo a trovarla e darle conforto. Il 4 ottobre 2016, dopo in intenso addestramento con la logopedista e venti giorni di riabilitazione, complice il nulla osta dell'otorinolaringoiatra che ha verificato la ripresa del controllo dell'epiglottide, il sondino nasogastrico è stato rimosso e la fastidiosa pompa che inviava la miscela fluida nutrizionale fino nello stomaco: è finito un'incubo per Maria Angela e anche il suo stato d'animo ne ha tratto giovamento, mentre per noi che viviamo la sua malattia da fuori si tratta di un enorme risultato e di una bella sorpresa. Ora mangia pranzo e cena come tutti gli altri ospiti, ha il suo vassoio e il suo menù, sebbene si tratti di pietanze liquide e dense come passati di verdura e semolino, omogeneizzati di carne e formaggio o prosciutto (come quelli che si danno ai bambini nello svezzamento), frutta omogeneizzata e frullata, bevendo acqua condensata ovvero una gelatina a base di acqua e sali minerali e aromi che rendono più sicura l'idratazione di soggetti con la patologia di Maria Angela. Vederla portare il cucchiaio, con la sinistra, alla bocca e coordinare tutti i movimenti necessari a ingoiare correttamente il boccone, prendendo i tempi giusti e senza fretta come se controllasse con certosina pazienza tutto il percorso del bolo alimentare, vuotare a ritmo costante il piatto fermandosi a respirare e facendo chiaramente capire quando vuole bere o smettere di mangiare, è uno spettacolo che fa bene al cuore mio di marito e a quello di sua madre che, sin dal primo istante, ci è stata vicino non solo spiritualmente ma anche materialmente e ha mancato pochissimi giorni di farle visita. Nel resto degli aspetti della vita pratica, me la sto cavando benissimo dal momento che ho sempre avuto passione per la cucina e mi piace stirare, un po' meno spolverare, ma adoro i tour con la scopa elettrica o l'aspirapolvere; sono oculato nel fare la spesa e cerco di gestire al meglio le scorte e le risorse come qualsiasi brava massaia del secolo scorso. Come faccio a restare calmo in mezzo a questa tempesta? Come ho fatto a superare i giorni in cui la prognosi era riservata e la situazione poteva precipitare da un momento all'altro? Non lo so, non me lo spiego ma neppure me lo domando; ho paura come tutti, ho poche informazioni, mi fido solo di ciò che vedo e mi aggrappo all'ottimismo che esso genera. Sono trascorsi quarantadue giorni da quello in cui ci è caduta questa grossa tegola sulla testa: pur non essendo uno che tenga particolarmente a far pubblicità alle disgrazie, siano esse proprie o altrui, debbo ringraziare le persone che stanno dietro ai cosiddetti social network contacts le quali, inaspettatamente numerosissime e solerti e tenere e pudiche, mi hanno fatto sentire meno solo e rinforzato il morale. Il cervello è un organo del corpo umano tra i più delicati e complessi e misteriosi: ma quando viene tradito dal sangue e dal cuore è come vivere un terremoto di elevata potenza calpestandone l'epicentro, poiché crolla e si cancella tutta la vita precedente insieme alle poche certezze e alle poche conquiste. La Maria Angela che conoscevo e che, con alti e bassi come è naturale che sia nell'ordine delle cose umane, ho sposato e con cui ho condiviso ventitrè anni di vita è finita il 29 agosto 2016 alle 14:15; oggi c'è un'altra Maria Angela che faticosamente cerca di recuperare una sua autonomia, che cerca di affrancarsi dallo stato di malattia, che ha bisogno anche di me per farlo, che vive giorno per giorno e da ciascuno di essi vuole avere risultati positivi e passi in avanti perchè le prospettive per il futuro sono ancora più incerte e confuse di prima di questo evento che, come me, ritiene ingiusto e immeritato.

(c) 2016 testo di Claudio Montini
(c) 2016 Immagine Orazio Nullo "Life different prospects" 

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