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mercoledì 6 maggio 2015

Letti & Piaciuti: C'e un re pazzo in Danimarca - Dario Fo - Radio Patela Magazine

La Storia è ancora maestra di vita: basta leggerla...

Dario Fo 

C'e un re pazzo in Danimarca

Ed. Chiare Lettere 

 

di Claudio Montini




Quando uno sa fare bene il suo mestiere e si limita a fare quello, a chiunque viene automatico e naturale levarsi il cappello e rendergli omaggio, tributando al frutto del suo ingegno il rispetto dovuto alle sue opere d'arte.
Questo C'E' UN RE PAZZO IN DANIMARCA di Dario Fo, edito da Chiare Lettere nella collana Narrazioni, è una lettura estremamente piacevole, rilassante e divertente innanzitutto per il registro linguistico, lessicale e sintattico adottato; poi per il ritmo brioso e vivace della prosa; infine per le invenzionidi sceneggiatura che danno volto e voce e corpo ai personaggi storici che animano la vicenda che si svolge durante il ventennio finale del XVIII secolo, quello in cui germinano i semi del secolo dei Lumi e sboccia il lungo secolo della modernità che sfiorirà con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
L'espediente della lettura e della rielaborazione di antichi manoscritti, tanto caro a tutta la tradizione del romanzo storico da Horace Walpole a Walter Scott fino ad Alessandro Manzoni e Umberto Eco, viene superato e sublimato dando ai testi ritrovati la forma del diario personale mettendo così, lettore e autore, negli occhi degli estensori che rileggono quanto appuntato, di volta in volta, ma anche (qui emerge e risiede la maestria di Dario Fo) ricostruendo dialoghi e sensazioni e vicende accadute sulla scorta delle informazioni storicamente disponibili.
Tuttavia, non è un saggio storico e nemmeno un romanzo d'appendice, nel senso ottocentesco del termine: è un bellissimo esempio del modo più piacevole di conoscere il passato, attraverso un racconto che intreccia ideali politici e filosofici universali fondamentali della cultura europea contemporanea con la passione amorosa e la lotta per la conquista e la conservazione del potere e dei suoi privilegi.
Si impara, con questo libro di Dario Fo, che la libera circolazione delle idee, la conoscenza della realtà e l'esercizio della ragione applicata ad essa sono l'unica rivoluzione possibile e duratura sebbene non indolore e non incruenta, data la fine che tocca ad alcuni protagonisti del romanzo.
L'indagine di Jacopo Fo, figlio di Dario e Franca Rame, sui re danesi della fine del XVIII secolo nello sguardo del premio Nobel per la letteratura nel 1997, coadiuvato nella redazione da Chiara Porro e Jacopo Zerbo, svelando come la Danimarca sia divenuta uno Stato moderno attraverso la concretizzazione degli ideali illuministi (abolizione della tortura, concessione della libertà di stampa, abbattimento dei privilegi di casta, promozione della cultura e dell'istruzione), si trasforma da pagina di storia a favola vera, arricchita anche dalle illustrazioni disegnate e dipinte (copertina compresa) dallo stesso Dario Fo con la collaborazione di Jessica Borroni, Michela Casiere, Sara Belloli e fotografate da Luca Vittorio Toffolon.
E' una favola, ma non è pedagogia espressa in parole povere: bensì, è un suggerimento, un monito, una intuizione metodologica per tutti coloro che vogliono cambiare e migliorare le cose, il mondo e la vita che gli gira intorno: conoscenza diretta, studio ed elaborazione, circolazione e confronto e condivisione delle idee e, infine, la loro messa in pratica uscendo dai canoni stabiliti con il coinvolgimento consapevole dei sottoposti.
La rivoluzione è una evoluzione, una maturazione, uno sviluppo teso a conservare la vita e il benessere dell'intera società umana: altrimenti è la folle dittatura di una minoranza invasata e miope e disgustosamente arrogante, così come gli avvenimenti accaduti nei secoli successivi a quello in cui è ambientato C'E' UN RE PAZZO IN DANIMARCA di Dario Fo (ed. Chiare Lettere, 2015, pagg. 150, euro 13,90) dovrebbero aver insegnato al mondo intero.



Testo: © 2015 Claudio Montini
Foto: © 2015 Orazio Nullo

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