Andy Weir L'UOMO DI MARTE Newton Compton 2014 |
LIBRI LETTI & PIACIUTI
Andy Weir L'UOMO DI MARTENewton Compton Editori 2014
Pianeta rosso non avrai il mio scalpo
di Claudio Montini
Anche se i francesi non lo ammetteranno
mai, Jules Verne ha trovato un degno erede contemporaneo in Andy
Weir, genietto informatico appassionato di astronautica, statunitense
autore de L'UOMO DI MARTE edito
per l'Italia da Newton Compton nel 2014.
Da sempre, la
letteratura ha avuto un compito e un'ambizione pedagogica sebbene
quel furbacchione di Cicerone avesse ammonito, già ai suoi tempi,
che “Historia magistra vitae est” condizionando la produzione di
narrativa e relegando la poesia a una nicchia per iniziati ai misteri
orfici.
Fortunatamente
Rinascimento, Illuminismo, Positivismo e consumismo contemporaneo,
come i Quattro Cavalieri dell'Apocalisse, hanno liberato la fantasia
e le parole consentendo loro di spiccare nuovi voli pindarici purchè
rispettino la debita distanza dal Sole per non bruciarsi le ali.
Il propellente
ideale per l'azione l'ha fornito il progresso scientifico e
tecnologico che da tre secoli a questa parte, oltre a generare una
notevole quantità di quattrini, ama spasmodicamente mettersi in
mostra avvalendosi delle invenzioni della narrativa per soddisfare la
voglia degli esseri umani di sognare.
Eccovi servita
pronta in tavola la fantascienza ( secondo la vaga e fuorviante
etichetta italica ) o science fiction, mutuando quella anglosassone e
internazionale, assai più esaustiva perchè tradotta vale a dire
narrativa a base di scienza.
Questo hanno fatto
tanto Verne quanto Weir: raccontare una storia in cui le conoscenze
scientifiche e tecnologiche dell'epoca in cui si sono trovati a
vivere sono parte integrante e funzionale della trama; una storia
incredibile ma non paradossale, plausibile e affascinante perchè
basata su dati oggettivi, riscontrabili dal lettore; una storia,
infine, il cui scopo pedagogico è teso a dimostrare la specialità
degli umanoidi del terzo pianeta di questo sistema solare: la
grandezza delle loro capacità razionali e morali, quando sono
ispirate e sostenute da un forte spirito di adattamento e da
altrettanto tenace istinto di sopravvivenza.
Le peripezie de
L'UOMO DI MARTE si svolgono in un futuro prossimo, un
domani o un dopodomani, in cui l'esplorazione in vista di una
successiva colonizzazione non è più affidata a costose e limitate
macchinine radiocomandate dalla Terra, ma è compito di astronauti in
carne, ossa e tuta spaziale comandati di impiantare una
base-laboratorio permanente; tuttavia, essendo la “legge di Murphy”
sempre in agguato, essa si manifesta puntuale e non si smentisce
neppure nel corso dell'intera narrazione.
La missione viene
fatta abortire dal comandante, un ufficiale superiore donna della US
Navy, a causa della recrudescenza di una tempesta di sabbia che
rischia di rovesciare il modulo per il rientro in orbita marziana e,
una volta agganciato al vettore, il ritorno sul pianeta Terra; nel
riguadagnare il modulo di rientro abbandonata la base-laboratorio, un
membro dell'equipaggio viene colpito e trascinato via nei gorghi
della tempesta da un'antenna per telecomunicazioni divelta dal vento.
I dati biometrici
trasmessi dalla tuta lo danno per morto e ai compagni, pena lo
schianto per rovesciamento, non resta che decollare per iniziare il
viaggio di rientro sulla Terra.
Da quel momento in
poi, comincia l'avventurosa lotta per la sopravvivenza e, poi, per la
salvezza dell'astronauta Mark Watney ingegnere aerospaziale ed
esperto di botanica della missione; con la compilazione di un diario
giornaliero dal tratto semplice e spiritoso ma anche attento alle
esigenze dei lettori non addetti ai lavori, egli ci tiene aggiornati
sui risultati del continuo esercizio della razionalità e
dell'applicazione delle nozioni apprese durante gli studi e
l'addestramento da cosmonauta.
Quando sembra che
le prospettive di prima sopravvivenza siano ben impostate e in
aumento, Andy Weir dimostra sapienza nell'uso degli strumenti
narrativi spostando abilmente l'attenzione del lettore dalle
peripezie marziane a quelle terrestri, al centro controllo missione,
rivelando le dinamiche interne alla squadra che lavora dietro le
quinte di una missione spaziale con agilità e tensione degne di un
thriller; quindi, non tralascia di indagare i compagni di volo che
non hanno mai smesso di pensare al naufrago dello spazio, anzi, che
intimamente sognano di poterlo recuperare e non esitano un
nanosecondo a mettere a rischio le loro vite per farlo: le loro
figure sono tratteggiate con grazia e incisività rare poiché la
personalità di ognuno emerge, sempre più netta, ad ogni capoverso e
ad ogni battuta.
Si finisce per fare
il tifo per le squadre a terra, per quella nello spazio e per Mark
Watney su Marte che si danna l'anima per non mancare all'appuntamento
più importante della sua vita; nello stesso tempo si vorrebbe
rallentare, dilatare la lettura perchè altrimenti il libro finisce
in un lampo e, comunque vada (mica penserete che vi dica come?...),
addio divertimento!
L'UOMO DI MARTE è
una lettura piacevole e avvincente, affascinante e istruttiva sebbene
filtrata attraverso la traduzione brillante, agile, divertente,
fresca, giovanile e pulita di Tullio Dobner che è stato tanto bravo
da rendere la scrittura di Andy Weir così vivace e frizzante da
sembrare essere stata scritta direttamente in italiano: è come se
l'autore si sedesse accanto al lettore e, con l'entusiasmo giovanile
che mostra dalla fotografia che lo immortala nel risvolto di
copertina, gli raccontasse tutta la storia perchè ha grande fiducia
nell'esercizio continuo di quello straordinario strumento racchiuso
nella scatola cranica dell'animale chiamato uomo.
Dunque, non ha importanza che tu sia su Marte o sulla Terra oppure in
volo tra le stelle: con intelligenza, coraggio, buon addestramento e
tanta fortuna si risolvono tutti i problemi purchè si scompongano in
parti più piccole e li si affronti uno alla volta.
Adatto
a tutte le età, anche chi disdegna la fantascienza non potrà fare a
meno di apprezzare la ricchezza e la bellezza, scevra da gratuite
scabrosità, del messaggio contenuto ne
L'UOMO DI MARTE
scritto
da Andy Weir uscito nel 2011 in selfpublishing negli Usa e nel 2014
in Italia per i tipi di Newton Compton.
Foto di Orazio Nullo testo di Claudio Montini
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