Caro signor sindaco prossimo venturo,
non riesco a immaginare la tua faccia e neppure se io abbia scritto il tuo nome sulla scheda elettorale; dopo una estenuante campagna elettorale, condotta alla ricerca dei difetti degli avversari e alla trita riproposizione di promesse vaghe e mirabolanti insieme, sarai ancora ubriaco di soddisfazione per il successo conseguito: spero che la sbornia ti passi in fretta, quando ti troverai davanti al vassoio di patate bollenti e spinose e maleodoranti che ti ha lasciato in eredità il tuo predecessore, anche nel caso in cui ti fosse riuscito di fare il bis convincendo anche i tuoi concittadini a darti un'altra opportunità. E' vero, sono d'accordo con te: noi italiani siamo fatti male, ci aspettiamo sempre un salvatore della patria, un eroe, un cavaliere e un capitano coraggioso che salvi, con abilità e scaltrezza, capre e cavoli a tutti quanti stanno affacciati alla finestra o stravaccati intorno ai tavoli di un bar a guardare il mondo e le stagioni passare, aggiornando quaderni di doglianza ma guardandosi bene dal produrre iniziative. Io che sono un "signor Nessuno", non conto niente, scrivo al vento e mi illudo di poter campare delle mie parole stampate, mi sono profondamente stancato di leggere programmi elettorali e dichiarazioni retoricamente ineccepibili, ma vuote come un uovo di cioccolato di pessima qualità e senza nemmeno la sorpresa dentro, che si rivelano un minestrone di verbi al futuro conditi da fumo e bagliori da specchietti delle allodole. La realtà dei giorni che viviamo sulla nostra pelle è cosa assai diversa e ben più dolorosa: perciò mi aspettavo, mi aspetterei e mi aspetto che, la prossima volta che ti viene voglia di candidarti per qualsiasi carica pubblica (da sindaco uno potrebbe ben ambire a uno scranno in regione e, perchè no?, magari a Montecitorio), tu non perda tempo e fiato e carta e soldi a rinfacciare demeriti altrui ma proponga, spieghi, progetti, dimostri cosa concretamente puoi fare di differente, di migliore, di auspicabile e fattibile in tempo zero per tutti noi che ci ostiniamo a credere che la politica democratica possa fare la differenza tra il sopravvivere in un mondo di furbi e il crescere in un mondo di liberi e uguali.
© 2019 testo di Claudio Montini
© 2011 Foto di Orazio Nullo - Arenzano (GE) Castello, sede municipale.
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