Avviso di sfratto a un ospite distratto?
di Claudio Montini
L'insolito tepore del mese di ottobre, a cavallo del 45° parallelo, ha generato un tramonto dai toni d'aurora boreale, con tinte acide ed elettriche, che i più audaci sognatori hanno salutato come raffigurazioni plastiche delle esplosioni di plasma a ridosso della corona solare (evento da cui nascerebbe il cosiddetto vento solare che le fasce di Van Halen contribuiscono a deviare). La fluida velatura delle nubi poco consistente ha contribuito a creare un drappeggio affascinante, quando non elegante e inquietante al tempo stesso, sopra le teste del nugolo di fotografi telefonisti che hanno dato il meglio di sè per catturare l'attimo fuggente di cui si è ammantato l'orizzonte. Anche io ho ceduto alla tentazione e ho fatto i miei bravi scatti, complice la passeggiata serale per le campagne con il cane Leone; ma subito dopo, me ne sono pentito e sono stato preso da una lieve angoscia: se invece di un bello spettacolo offerto da madre natura, si trattasse dell'ennesimo grido d'allarme lanciato da lei stessa? Vale a dire: se anche questo spettacolo, unito alle temperature fuori dall'ordinario per il periodo, la siccità che sta mettendo in ginocchio il nostro ecosistema e agevolando le scellerate incursioni di piromani armati da malavitosi ingordi, i fortunali tropicali che cambiano rotta e si abbattono altrove seguendo la corrente del golfo e traversando oceani interi, non fossero altro che un pressante invito a modificare abitudini e atteggiamenti nei confronti degli equilibri ecologici del pianeta che chiamiamo Terra, onde evitare di ridurci a un sasso senza atmosfera nè acqua che orbita intorno a una stella che invecchia? Le nuvole, mi spiegava alla scuola elementare la maestra, sono il risultato di più forze convergenti e di più eventi contingenti ovvero il vento che è generato dal movimento rotatorio del pianeta che trascina la massa d'aria umida che, salendo si raffredda e condensa l'umidità stessa in ammassi che sono in balia del vento, della gravità e della rotazione di cui sopra perchè, comunque, sposta tutta l'aria che però è anche riscaldata dal sole che, contemporaneamente, la illumina. Lui lo fa da miliardi di anni, forse senza consapevolezza: noi che ci crediamo intelligenti, ci stupiamo ogni volta e pensiamo che non possa finire nè cambiare mai perchè non sappiamo guardare nemmeno più in là del naso della generazione che ci succede. Godiamoceli questi attimi, perchè se non cambiamo atteggiamento mentale, il pianeta potrebbe decidere di fare a meno di noi.
(c) 2017 Testo di Claudio Montini
(c) 2017 Immagine di Claudio Montini
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