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domenica 15 ottobre 2017

Le vie del Signore sono infinite: pace e bene!

Era già stato scritto...credeteci!

di Claudio Montini

Le domeniche non cadono mai a caso: oggi, per esempio, si festeggia santa Teresa d'Avila vergine (era una monaca di clausura, se non ricordo male) dottore della Chiesa (quella cattolico romana) per via del filo diretto che aveva con Colui che lassù risiede, il quale la omaggiava di frequenti visioni mistiche: il che le dava la forza di ammonire teste coronate e semplici contadini affinchè si convertissero al Vangelo. Credo che sia stata in predicato di essere nominata anche patrona d'Europa, con san Benedetto e santa Scolastica: se non lo è ufficialmente, sicuramente lo è nei cuori dei credenti di ogni latitudine e longitudine del Vecchio Continente poichè il nome "Teresa", con lievi variazioni nella grafia, funziona bene e si mantiene altrettanto in tutti gli idiomi parlati nelle terre che si considerano culla della cosiddetta cultura occidentale. La stessa cosa vale per lo stuolo di nuovi santi e beati proclamati oggi da papa Francesco, trentacinque pare, conosciuti in punti ben specifici del globo terracqueo e dunque non esattamente popolari, ma invocati con fervore tale da far palesare i necessari miracoli atti ad ottenere la certificazione papale: loro erano già santi nei cuori di chi li aveva conosciuti o li aveva incontrati per altre ragioni. Come siamo meschini! Siamo così intossicati dalla malfidenza che abbiamo bisogno di certificati, carte bollate, dichiarazioni d'autenticità autorevoli anche per qualcosa di impalpabile ma connaturato alla natura dell'essere umano, quella parte irrazionale, irriducibile, ingovernabile che è il sentimento amoroso e spirituale. Eppure è scritto, nero su bianco, in greco e in latino ciò che è stato detto prima in aramaico e che, caso più unico che raro, tutti e quattro i vangeli (i tre sinottici e quello di Giovanni, prodotto in epoca più tarda e sottoposto ad evidenti influssi neoplatonici) riportano allo stesso modo: "Vai in pace, la tua fede ti ha salvato" diceva il falegname di Nazareth a chiunque incrociasse la sua strada, lo ascoltasse in cerca di un briciolo di speranza verso un domani migliore e venisse beneficato, mondato dai suoi mali, perdonato per i suoi peccati solo per aver creduto nella forza d'un eterno messaggio d'amore. Per migliorare il mondo, partendo proprio da quello che nessun'altro se non ciascuno di noi può vedere e governare, forse dovremmo, come consiglia sempre il papa, fare delle Sacre Scritture gli occhiali con cui guardare la realtà, leggendole e rileggendole: finiremmo, a mio modesto avviso, per ritrovarci sempre davanti al comandamento nuovo che il Cristo ha suggerito nella cena del Giovedì santo. Ama il prossimo tuo come te stesso, amatevi gli uni gli altri: basta poco...che ci serve d'altro?

(c) 2017 Testo di Claudio Montini
(c) 2017 Immagine di Orazio Nullo "Flying seeds"  

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