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martedì 26 settembre 2017

Domandare è lecito, rispondere è cortesia

 Una domanda impertinente
di Claudio Montini
Qualcuno ha scritto, o fatto scrivere, che un popolo che dimentichi il proprio passato è destinato a riviverlo. Temo che sia quello che sta accadendo nel Vecchio Continente: siamo andati alla ricerca spasmodica del nuovo che avanza senza renderci conto che quello era già finito da un pezzo, soffocato nella culla prima che potesse avere facoltà di parola. Siamo alla pedissequa ripetizione di errori e schemi e discorsi già visti, sentiti e fatti; siamo vittime della ennesima ondata di gioiose macchine da guerra lanciate verso terre promesse inesistenti; siamo turlupinati dalle vane proposizioni esclamative e imperative assolute di improvvisati leader che, alla prova dei fatti, non saprebbero condurre nemmeno un'assemblea di condominio senza una traccia scritta, analizzata, revisionata e certificata da una misteriosa banda di consulenti aziendali. Il fascismo moderno non ha bisogno di balconi e di adunate oceaniche, manganelli oppure olio di ricino, gulag o purghe e piani quinquennali o libretti rossi e campi di rieducazione per riprendere il controllo della maggioranza silenziosa che ha come obbiettivo unico di tutta la vita tirare a campare e morire almeno dignitosamente, senza soffrire troppo. Gli basta fiutare l'odore dei soldi e seguirne le tracce, riempirsi le tasche in modo discreto, con eleganza, bei modi e belle parole con cui turare il naso e gli occhi dei poveracci che ancora coltivano illusioni e ideali; badate bene a quello che si dice nei comizi e nei battibecchi televisivi veri come le tette di Angelina Jolie, dopo che ha scoperto di essere potenzialmente destinata a morire di tumore. Non fatevi ingannare dalla tentazione di pensare che tutti quelli che ci governano, atutti i livelli, siano ladri e approfittatori: fareste soltanto il gioco dei molti disonesti che campano su questo equivoco e scoraggereste i pochi coscienziosi e leali servitori dello Stato a ritirarsi e a farsi da parte. L'unico strumento contro i ciarlatani è la semplicità di una domanda diretta: perchè quando ero nella merda, non sei sceso anche tu dal piedistallo e ti sei messo lì accanto a me a spartirla, palarla via, impedire che mi arrivasse sotto il mento? Perchè hai fatto finta di non sentire, di non avere tempo, di dovere rispondere agli ordini del capogruppo? Perchè hai seguitato a ingozzarti alla greppia dei potenti senza che ti sfiorasse nemmeno l'ombra di un rimorso, di un dubbio, di un pensiero riguardo a chi ha perso anche la dignità per poter sopravvivere? Domandare è sempre lecito, rispondere è cortesia oltre che buona educazione: mandare a quel paese è questione di un'attimo, ma solo quando la presa per il culo è palese, sfacciata e insopportabile.

(c) 2017 Testo di Claudio Montini
(c) 2017 Immagine di Orazio Nullo "Radioactive fallout"

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