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domenica 25 dicembre 2016

L'amicizia nel terzo millennio

De amicitia in tertio millennio
di Claudio Montini

Un caffè con un amico non si rifiuta mai: anzi, è il solo rito laico che possa santificare l'intera giornata e stamparsi nella memoria suggellando e consolidando un patto istintivo tra anime consonanti, compiacenti, condiscendenti. L'amicizia, più di quanto sappia fare l'amore, supera e accetta senza remore pregi e difetti, limiti e slanci, teneri pudori e schiettezze ruvide altrui perchè considera tutto ciò come i granelli di sale che danno sapore alla vita intera: anche quando ci si trova su posizioni differenti, si coltivano passioni diverse e opposte, si guarda alle cose del presente da angolazioni antitetiche e si immaginano soluzioni opposte.
L'amicizia ha in sè l'intelligenza e la sensibilità sufficiente a mettersi nei panni dell'altro da me, calzare i suoi mocassini e fare qualche miglio nella sua stessa strada, soltanto per cercare di trovare il guado che unisca le sponde opposte del fiume e consenta di condividere la fatica del mestiere di vivere.
George Washington si disse sempre lieto di potersi confrontare con una persona intelligente poichè, così facendo, lo sarebbe diventato un po' di più a sua volta; Oscar Wilde sostenne, in un fulminante aforisma molti anni dopo il primo presidente degli Stati Uniti d'America, quanto fosse inutile combattere con uno stupido arrogante saccente dal momento che costui, esasperandoti, ti avrebbe attirato al suo livello e poi battuto.
Possono accadere entrambe le cose con le persone che incontriamo ogni giorno: ma con un amico è sufficiente un'occhiata, che vale più di mille discorsi, una stretta di mano o una pacca sulla spalle e il sentiero comune è bell'e che ritrovato, si mette un punto, si va a capo e si ricomincia a camminare certi che chi va avanti si ferma ad aspettare l'altro col braccio teso per aiutarlo a salire il gradino, apparentemente, insormontabile o a sostenerlo affinchè non perda l'equilibrio.
Nemmeno la morte può nulla perchè rimane il ricordo a fare da sprone o semplicemente da confortevole compagnia, distillando la malinconia in gustoso elisir di lunga vita

(c) 2016 testo: Claudio Montini
(c) 2016 Immagine: Orazio Nullo "Invisible plot"

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