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lunedì 18 luglio 2016

Siamo in guerra? EUROPEI...ARRANGIATEVI!!


EUROPEI ARRANGIATEVI!

di Claudio Montini

Siamo in guerra? A denti stretti, ci siamo dovuti svegliare dal nostro beato torpore oppure si è raggiunta la quota di morti e feriti e mutilati e invalidi per cui vale la pena convocare un vertice di capi, dirigenti ed esperti e alti consulenti che produca qualcosa di più della solita aria fritta, condita da lampi di macchie fotografiche e benedetta da riprese in diretta? Tempo fa, forse un'anno fa, scrissi un post in cui deprecavo il silenzio, l'ignavia dell'Europa dei bottegai riguardo i flussi migratori; certo, io sono un'illustre sconosciuto per le marionette di Bruxelles agitate da Berlino ed è come se avesse scoreggiato una mosca: in realtà speravo, goccia tra le gocce del mare che compone l'opinione pubblica e si fonde nel mare informatico, di potermi illudere di vedere una qualche reazione che fosse l'embrione di quegli Stati Uniti d'Europa vagheggiati, durante la detenzione fascista a Ventotene, da Altiero Spinelli e compagni.
Invece, la parola d'ordine dell'Unione Europea (unione solo sulla carta, anzi, carta moneta) è stata simile a quella che gli alti comandi italiani diedero ai loro sottoposti all'indomani dell'armistizio firmato dal Maresciallo d'Italia generale Badoglio con i belligeranti anglo-americani: ARRANGIATEVI!
Dopo la tragica serata di Nice (F), dove la Promenade des Anglais è diventata campo di battaglia con morti e feriti, durante i festeggiamenti per la ricorrenza dell'insurrezione popolare che ha portato alla ribalta i diritti fondamentali, imprescindibili, non negoziabili della civiltà democratica occidentale contemporanea, la Francia è stata lasciata sola, come la Spagna, il Regno Unito, il Belgio, l'Italia con gli sbarchi continui, come i paesi dell'area balcanica e la Grecia con i migranti: ma i bottegai del Berlaymont Palast non hanno emesso un fiato, facendo più rumore dei pappagalli starnazzanti che si sono affannati in analisi, commenti, ricostruzioni più o meno fantasiose volte solo ad assicurarsi visibilità mediatica o potenziale fieno elettorale da mettere in cascina rispolverando slogan ("Occorre una riscossa culturale") dei quali ignorano origine e significato.
Ottantaquattro morti e oltre duecento feriti, centinaia dunque di europei e ospiti di europei per un giorno di pace e di festa colpiti alle spalle e senza possibilità di difendersi nè di mettersi in salvo, famiglie disperse e minori divisi e sparpagliati e traumatizzati, non sono ancora sufficienti per togliere paraocchi a forma di euro e tappi dalle orecchie e materiale organico di scarto (parola resa famosa dal morente generale Cambronne) dal cervello degli eurobottegai di Strasburgo e Bruxelles per dare il via a forze di polizia e intelligence unitarie e autorevoli, competenti, efficaci ed efficienti.
No, cari concittadini e compagni e amici europei vicini e lontani, loro sono più preoccupati di ammainare e togliere in fretta la bandiera del Regno Unito lasciando il pennone vuoto finchè, con una ennesima operazione di maquillage o di presa per i fondelli internazionale, il sultano di Istambul non ci metterà la sua: il golpe fallito gli è servito per liberarsi con eleganza di potenziali future spine nel fianco se non di serpi in seno, non fatevi illusioni; sua maestà britannica va punita perchè ha permesso ai suoi ragazzacci di andarsene sbattendo la porta e dicendo a chiare lettere che un'Europa siffatta non la vogliono neanche gratis; per tacere dell'Italia che per non avere abbassato la testa e le braghe come la Grecia, si tenga e si arrangi coi profughi sbarcati e sia bastonata quando le basterebbe una carota per risollevarsi e vedere la luce in fondo al tunnel (ultima stilettata, in ordine di tempo, la sanzione per non aver cancellato la norma che consente il rinnovo automatico delle concessioni demaniali relative ai litorali ove sussistono stabilimenti balneari.).
Dunque, siamo in guerra: siete sotto attacco? EUROPEI....ARRANGIATEVI! 
Contate i morti, curate i feriti se potete, ma no disturbate i manovratori!
Il buon Dio, quando non vuole accendere il condizionatore, chiama Spinelli, Adenauer e Schumann: nell'aldilà li chiamano i tre ventilatori tanto si sono rivoltati nelle loro tombe...e continuano a farlo.

(c) 2016 Testo di Claudio Montini
(c) 2012 Fotografia di Michele Pini  "Stando così le cose"  - per gentile concessione  

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