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lunedì 25 luglio 2016

Se il giovane sapesse e il vecchio potesse...

Dialogo tra generazioni

di Claudio Montini




Il giovane ha scritto
Oggi ho compiuto 19 anni e sono in montagna con gli amici dell'oratorio; è una bella giornata e la vita scorre quieta e profumata e frizzante sotto la pelle, nelle vene, nei muscoli e nei polmoni. Il prete che ci accompagna mi ha appena confessato, in modo informale, come sa fare solo lui quando sta ai piedi di queste guglie di roccia: chiacchierando di varia umanità e passeggiando alla ricerca di una roccia o di un masso speciale su cui dire messa, il giorno dopo per chi ha voglia di cominciare la giornata ringraziando per la salute e il bene di cui stiamo godendo. "...del resto il mondo è suo e noi siamo ospiti, certo, con una missione da compiere e far fruttare ciò che ci ha donato quando siamo nati...ma pur sempre ospiti siamo..." gli è sfuggito come se stesse parlando a sè stesso e, siccome si era accorto di avere aperto troppo la porta della stanza in cui anche un prete si sente microbo contro l'universo, mi ha assolto con formula piena in salsa latina e regolamentare sigillo a segno di croce. Però, io mi rendo conto di essere "precario" come se stessi camminando su un filo sospeso sull'ignoto, con poche certezze e troppi interrogativi a fare da bilanciere per non cadere: ho chiuso con gli obblighi della scuola, mi sono diplomato, ma ora devo compiere delle scelte, devo tracciare una rotta verso nuovi obiettivi. Cosa farò e cosa dovrò imparare di nuovo per diventare adulto? Quanti sogni dovrò bruciare o dimenticare per essere un'uomo completo, inserito, realizzato?  Le mie scelte, da oggi in poi, comprometteranno o miglioreranno la mia vita: dovrò imparare ad organizzarmi, a sacrificarmi e battermi per il futuro in cui spero e credo. In questo momento, forse per farmi coraggio, vorrei avere la stessa energia di quando ero piccolo e giocavo ininterrottamente, perchè sento ancora gli ammonimenti dei professori dell'ultimo anno e avverto il peso delle aspettative di chi mi vive accanto.

Il vecchio ha risposto
Sii te stesso, ragiona con la tua testa, ascolta il parere di tutti ma fai solo quello che pensi sia la cosa giusta, per la tua legge morale e per le leggi del mondo; ricorda senza malinconia, senza acredine e senza rimorsi; non scavare se tocchi il fondo ma punta i piedi e spingi per risalire: pensa sempre in grande e non arrenderti anche se il mondo sembra non capirti.
Lasciati andare alle passioni e alle pulsioni della natura umana: siamo fatti di carne, non di ferro o di legno, tanto che qualche volta l'amore ama cambiarsi d'abito e fare male ma, poi, si sopravvive e si supera il dolore e si ricomincia da capo. Sii curioso ma non invadente e pettegolo quanto basta al puro divertimento; se ci tieni alla pelle, spara pure per primo prendendo bene la mira: l'altro, l'avversario, potrebbe non ricambiarti la cortesia se riesce a imbracciare l'artiglieria... Inciamperai e, forse, cadrai oppure indovinerai tutte le mosse con la fortuna stretta al tuo fianco: in ogni caso, avrai seguito la rotta tracciata ancora prima della tua esistenza e non avrai fatto altro che seguire la direzione indicata dalla bussola del cuore.
Non c'è altro di meglio che un'uomo o una donna possano fare; non c'è altro di meglio che Dio, o qualunque altro nome abbia, dall'alto del suo cielo possa ammirare e si degni di benedire.

(c) 2016 testo di Claudio Montini da un idea di Davide Agapito
(c) 2016 foto di Orazio Nullo

1 commento:

  1. La forza di vivere,il coraggio di affrontare l'esistenza, di prendere delle decisioni piene. La consapevolezza di essere nati con uno scopo e la bramosia di realizzarlo. Bello scritto.

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