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mercoledì 20 luglio 2016

Letti & Piaciuti: DIARIO DI UNA 883 di Sara Goria (ed. Elmi's World 2016)

LE HARLEY-DAVIDSON
NON HANNO LA RETROMARCIA

di Claudio Montini

Sara Goria
DIARIO DI UNA 883

Casa editrice Elmi's world - 2016

Contro il logorio della vita moderna, se non vi piace il Cynar, se non fermano il mondo per lasciarvi scendere, prendete il coraggio a due mani e varcate con fiducia la soglia della copertina di DIARIO DI UNA 883 scritto con mano lievissima e felicissima da Sara Goria e pubblicato dalla valdostana casa editrice Elmi's World di Elettra Groppo nel mese di luglio 2016. Vi troverete di fronte a una favola scritta a macchina, come quelle di Gianni Rodari, in cui a parlare saranno tanto gli esseri umani quanto oggetti apparentemente inanimati che, entrati nella vita dei primi, ne scrutano o ne governano la vita assorbendone umori e abitudini e sentimenti; sarà facile oltre ogni immaginazione mettersi dalla parte della protagonista narrante, una motocicletta Harley-Davidson 883, e fare il tifo per lei che anela un esito felice per il circo umano che le evoluisce intorno, sperando per sè in un finale di carriera ancora rombante e su strada. 
Essa costituisce l'eredità che tocca a Giulia accettare o cedere al concessionario veronese di moto a stelle e strisce: è stata la fedele compagna del padre defunto da solo per un male incurabile, cullato dall'illusione di poter pagare così gli errori commessi in passato e sanare i dolori che essi hanno provocato, su tutti avere abbandonato la sola cosa bella che gli fosse riuscito di fare ovvero una figlia, frutto di un rapporto che lui aveva archiviato come occasionale, cui però aveva dato il nome di una fidanzata morta in un incidente stradale del quale si sentiva indirettamente responsabile. La giovane donna accetterà l'eredità e la porterà a casa, in Valle d'Aosta, perchè vuole conoscere il più possibile questo padre che si è reso irreperibile tra l'infanzia e l'adolescenza e verso cui sua madre nutre ancora un risentimento irrisolto e senza spiegazione; ma lo farà anche perchè si imbatterà nel capo officina, un vero e proprio medico delle moto e harleysta convinto ma gentile e garbato come un cavaliere d'altri tempi, che le offrirà un giro di prova su quella vecchia moto per provare a capire le sensazioni che essa può trasmettere e, quindi, fare una scelta consapevole. Un ragazzo incontra una ragazza con una moto che lui ama, perchè ha amato chi l'ha posseduta come si ama una figura di riferimento, un fratello maggiore, un amico, ma lei si affaccia su quel mondo fatto di marmitte e carburatori e piegate in curva e frenate e accelerazioni, gente comune con lavori e vite ordinari ma che in sella ai bolidi d'oltreoceano vivono una seconda vita e vibrazioni che riportano a galla tutta l'umanità più genuina e bella, al netto di atteggiamenti e posizioni sociali, solo per capire cosa l'attragga verso quella figura ombrosa rimasta sullo sfondo della sua vita come l'eco di una canzone di Gianni Togni (GIULIA) che l'accompagna dall'infanzia e a cui crede di dovere il suo nome. 
Stanno bene insieme i due ragazzi e la 883 ne è testimone e fa il tifo per loro perchè capisce che entrambi sono a un bivio delle loro vite, proprio quello in cui si intuisce che un capitolo si è definitivamente chiuso, sono stati tracciati i bilanci necessari e si impone una coraggiosa sterzata verso un'altra rotta; la motocicletta non è soltanto una voce fuori campo, è la protagonista e lo strumento per il quale avverrà la svolta consapevole, sentita, voluta di tutti i personaggi di questa bella e tonificante per lo spirito e garbatissima favola moderna, siano essi umani che meccanici. Le Harley di serie la retromarcia non ce l'hanno: questo porterà in luce l'ultimo atto d'amore di un padre autoesiliato dalla vita della figlia, perchè un'uomo difficilmente si confessa o parla con il cuore in mano a chicchessia. Così i ragazzi capiranno di essere loro il nuovo capitolo nella storia della 883, che se pur datata, si comporta ancora egregiamente e non ha affatto voglia di essere rottamata: se vivranno felici e contenti...beh, lo scopriranno solo vivendo, lei ha ancora una gran voglia di mettere su numeri al contachilometri e cantare la sua potato song lungo nastri d'asfalto degni di questo nome.
DIARIO DI UNA 883 di Sara Goria (Elmi's World 2016) è il romanzo più fresco dell'estate 2016, ideale per disintossicarsi dalle brutture della vita quotidiana, adatto a tutte le età perchè privo di scabrosità di alcun genere pur essendo perfettamente calato nella realtà dei nostri giorni; ottimo anche e sopratutto per chi non capisce nulla di motociclette, raduni e scampagnate intabarrati nel cuoio e nel kevlar dei caschi integrali anche con parecchi gradi di temperatura all'ombra: infatti di tutto ciò vi è solo un'accenno per dare le coordinate adatte a inquadrare la storia, l'obbiettivo di Sara è raccontare la realtà umana che si cela dietro le apparenze e la magia che gli oggetti e i manufatti della vita quotidiana recano in sé; lei ci riesce con affascinante facilità dando voce, ovviamente femminile, a una motocicletta rendendo le reazioni e le manifestazioni di stati d'animo come si trattasse di un personaggio in carne e ossa. I tecnicismi sono ridotti all'essenziale così come i termini derivati da altre lingue sono usati nella loro accezione onomatopeica, ma l'italiano che troverete in DIARIO DI UNA 883 sarà di una grazia, di una semplicità, di una scorrevolezza e di una delicatezza uniche: proprio come si addice ad una favola contemporanea, che alla lievità e alla freschezza e alla facilità di fruizione unisce lo spessore non indifferente dei messaggi che deposita nell'animo del lettore. L'amore e l'amicizia non muoiono mai, semmai si trasformano e aiutano nella crescita verso la piena consapevolezza degli esseri umani: dunque, bisogna credere nel destino oltre che in sé stessi e non bisogna restare legati al passato e ai suoi fantasmi o ai suoi rimorsi; c'è sempre una possibilità di riscatto, di ripartenza, di rialzarsi dopo una caduta e di andare oltre una paura: le Harley, di serie, non hanno la retromarcia, su di esse ci si viaggia bene anche in due e il domani è una manciata di numeri in più sul contachilometri.

© 2016 Testo di Claudio Montini
© 2016 Google Images/ Elmi's World editore in Saint Vincent (AO) -Italy




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