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martedì 5 aprile 2016

Piccolo trattato sull'amicizia di Patrizio Ventura




DE AMICITIA 

di Patrizio Ventura 
 
Penso alla vita, difficile al punto di non riuscire mai a capirla completamente, così sfuggente ed illusoria, a volte persino beffarda che pare ridere di noi, del nostro sbatterci in apparenti trionfi, seguiti poi da rocambolesche cadute, delle nostre menate su mille perchè, quando Essa si basa su di un semplicistico "perchè si" ed una sconfortante domanda: "perchè no?". Si nasce per amore ci dicono, ma si guardano bene dal dirci che razza di mazzo ci dovremo fare per imparare tutto il resto per sopravvivere, o almeno qualcosa. Si ascolta per apprendere il linguaggio, si osserva per far nostri i gesti del corpo, si copia per dar forma alle lettere e ai numeri e poi...si legge per imparare ad esprimerci, per conoscere gli altri, per comunicare descrivendoci, per descrivere cosa vorremmo fosse questo nostro viaggio. E allora si spiano i "grandi" per imparare ad essere migliori di loro, si studia il pianeta intero e tutti i contenuti per sapere almeno dove, come, quando e perchè siamo quì e non là, su e non giù. Si assaggia per imparare il gusto, salvo, poi, farci condizionare dalle mode del momento; si ascolta la musica per poter suonare e cantare, tanto che questo, ad oggi, sembra l'unico linguaggio conosciuto da tutti. Ed infine, per farla breve, forse, si guarda a chi soffre: perchè si soffre tantissimo ed indistintamente anche per imparare a farlo pesare il meno possibile agli altri perchè, a quanto pare, tutti amiamo qualcuno o qualcosa e sembra che questi sentimenti c'inducano a innalzare, sollevare, lodare, glorificare, dipingere, inneggiare, celebrare  anzichè spaccare i maroni con l'inutilità del piangersi addosso. Ogni tanto ci vuole anche quello, per andare avanti.
Ma tutti abbiamo dei limiti, sia nell'apprendere che nel comprendere, ed è quì che arriva l'Amicizia.
Quel sentimento incredibile che si accende quando si ha la fortuna di trovare una o più anime simili a noi, disposte a condividere la saggezza per comprendere meglio, la forza per continuare a resistere, la calma per saper ascoltare in modo da aiutare ed essere aiutati, sia dal lato pratico che da quello, ben più importante, spirituale.
Tutti noi, nessuno escluso, abbiamo bisogno degli altri: ma per averli al nostro fianco, per ricevere un abbraccio, una carezza o una sola parola di conforto, sprone o gratitudine, dobbiamo essere noi stessi i primi a saper donare,dobbiamo avere il coraggio di guardarci con spaventosa e pedante severità, quella  che ingrandisce ogni nostro difetto o singolo limite, quel tanto che basta per poterli limare e togliere loro peso, quel peso che non possiamo gettare continuamente sulle spalle altrui.

Perchè il peso sulle nostre spalle è la nostra croce, dobbiamo convincerci che sia esclusivamente nostra; prima ci riusciamo, prima saremo degni della vita e saremo amici veri per tutti quelli che non subiscono la vita ma la vivono.
Penso di essere uno dei tanti; uno che tenta di vivere nel giusto sapendo di poter sbagliare; penso di essere giunto ad una età tale che mi gratifica dell’enorme quantità di tempo donatomi affinchè capissi il senso del vivere; penso che se oggi perseverassi nei lamenti, nel cercare consensi o nel pianto, sarei un patetico omino che non merita nulla: nemmeno l'amicizia di volti sconosciuti che fanno questa Vita così bella e degna d'essere vissuta!



 (C) 2016 testo di Patrizio Ventura dal profilo facebook
(c) 2015 foto di Mavi Ventura dal profilo facebook di Patrizio Ventura


2 commenti:

  1. My wish is to meet and have dinner with you and Mari, Patrizio and Mavi. My real wish.

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  2. I still wish I could have dinner with you, Mari, Patrizio, and Mavi. I could never think of you as a pathetic little man. Two very nice families of Pavia.

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