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lunedì 11 aprile 2016

L'ultima spiaggia: parliamoci chiaro, una volta tanto.


Parliamoci chiaro...una volta tanto!
di Claudio Montini 

Caro onorevole,
sebbene io non abbia mai condiviso le sue opinioni e neppure le idee che dovrebbero innervare e animare la formazione politica di cui lei è esponente, dalle circostanze avverse e gravi e difficoltose in cui mi trovo in questo periodo della mia esistenza mi vedo costretto a importunarla con una richiesta d'aiuto non soltanto contingente e materiale, non sono in cerca di elemosina una tantum, bensì di una prospettiva di duratura collaborazione che rimetta in sesto le mie tasche e mi dia la possibilità di guardare al futuro con dignitosa speranza.
Sono certo che a questo punto potrebbe anche aver smesso di leggere (anche se dubito che lo faccia di persona, avrà certamente una persona deputata a codesta incombenza cioè quella di filtrare e tenere ala larga petulanti e questuanti di qualunque risma e genere); tuttavia coltivo la segreta speranza, come è noto che sia l'ultima a morire, che lei o chi ne fa le veci seguiti a scorrere queste righe senza pregiudizi di sorta.
Sono nato nel 1966, ho preso la maturità scientifica nel 1985 ma per problemi familiari non sono ho proseguito gli studi. Dal 2012 mi trovo in stato di disoccupazione e, dal momento che ora siamo nel 2016, non ho più diritto agli ammortizzatori sociali previsti dalle vigenti leggi che, come lei dovrebbe sapere meglio di me, sono state pensate da inguaribili ottimisti perchè aiutano per pochi mesi, con importi scarsi e procedure lente nell'accesso (e nell'erogazione) ma lestissime a interrompere il sussidio se si trova qualcosa da fare anche di breve durata.
L'attuale congiuntura economica del nostro Paese, al di là dei proclami e delle azioni di propaganda, non è delle migliori e ha fatto emergere le storture e l'anarchia in cui versa il mercato del lavoro, sempre che di mercato si possa ancora parlare.
Per parte mia, ho inviato curriculum vitae a a destra e a manca per via cartacea e per via elettronica senza ricevere uno straccio di risposta; la stessa condizione l'ho vissuta con gli enti preposti all'impiego il cui silenzio e la cui impotente assenza gridano, a mio parere, già da sè vendetta al cielo; potrebbe dirmi di rivolgermi ai privati, leggi agenzie di lavoro interinale che sono ancora più irraggiungibili delle agenzie istituzionali: sembra che il massimo che possono fare è raccogliere dati personali da riprocessare o da rivendere, per il resto silenzio su tutta la linea.
Ho cinquant'anni, sono sposato (e meno male che mia moglie lavora!),ho un mutuo per la casa che scadrà nel 2031 e ho esaurito risparmi e risorse; non ho più santi a cui rivolgermi nè porte a cui bussare e ho bisogno di lavorare e incassare uno stipendio, per recuperare almeno ua briciola di dignità.
Ecco perchè mi sono risolto a scriverle: voi dite sempre che pensate agli italiani, al bene dei cittadini, che lavorate e lottate per noi poveracci...ecco io non ci credo più!
Anzi, sono addirittura convinto che lei non sia nemmeno giunto a questo punto della lettera: perchè, tanto le sue che sbraita davanti ai microfoni quanto le mie che ho scritto fino a qui e anche quelle che seguiranno, sono parole al vento e vale la regola di sempre, ovvero italiani arrangiatevi.
Io non so più come fare per tirare avanti; la sola cosa che mi riesce meglio è scrivere e, dunque, vorrei mettere questa mia capacità a disposizione del suo partito purchè il partito faccia qualcosa per me: mi dia o mi trovi un lavoro, un'occupazione stabile o un impiego per cui io possa fare fronte agli impegni della vita quotidiana con dignità.
Non mi venga a dire che il partito non è un ufficio di collocamento, o un'associazione filantropica o un carrozzone diretto al paese dei balocchi: non offenda la sua e la mia intelligenza, per cortesia! Io mi offro come soldato semplice per il vostro partito e sono certo che con tutte le conoscenze, le entrature, le connivenze (perchè negarlo?) di cui dispone in quanto tale qualcosa per ripagare il mio impegno d'anima e corpo sia perfettamente in grado di farlo saltare fuori.
Nessuno fa niente per niente, nemmeno i cani abbaiano per nulla: così dicono al paese in cui sono diventato un uomo; un uomo che ha bisogno di lavorare ma che ha smesso di credere a molte cose, ma non alla capacità della politica di risolvere i problemi dei cittadini: cosa che, volendo cavillare, è anche insita nell'etimo della parola stessa.
Io penso e scrivo perchè sono in pochi ad ascoltarmi: posso pensare e scrivere per voi, per il vostro partito, per spiegare le vostre idee e le cose del mondo con uno stile che arrivi con estrema semplicità alle persone, alla gente, alle anime semplici che da sempre sono quelle che poi fanno la fortuna di manovratori e condottieri a tutte le latitudini.
Buon lavoro e mi perdoni per il disturbo.

(c) 2016 Testo: Claudio Montini
(c) 2012 Foto: Google Images Database 

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