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venerdì 11 dicembre 2015

Andy Warhol e Moira Orfei avevano già capito tutto...

Nessun velo in corsia: chi vuol esser curato, scoperto sia!

 

di Claudio Montini


Pare che sia ufficiale, nella regione Lombardia, il divieto di andare in ospedale con il burqua o qualsiasi altro indumento o strumento atto a celare l'identità del paziente o del suo parente o di chi per esso; la cosa sarebbe già stata sancita da apposita legge nazionale, ma a me sembra di ricordare che il divieto di travisamento delle sembianze o delle generalità esistesse da tempo immemore nel codice civile, repubblicano e fascista e napoleonico: per di più, nei codici era specificato che il divieto fosse indistinto per tutti i luoghi pubblici, fuorchè quelli destinati al pubblico divertimento o a manifestazioni all'uopo predisposte. Però, è passato parecchio tempo dai giorni in cui ero uno studente di belle speranze...può darsi che rammenti male.
Tuttavia, l'ineffabile quanto inutile governatore (ora si devono chiamare così) della Regione Lombardia ha convocato un'apposita conferenza stampa per proclamare questo importante risultato, volto a favorire i sonni tranquilli dei suoi amministrati, sottolineando che si è trattato solo di un adempimento burocratico poichè la regione ha recepito una legge dello Stato per poterla applicare compiutamente.
Non contento, o forse non consapevole che dalla barzelletta stava scivolando nella farsa e nella comica, ha tenuto a precisare che l'atto non andava letto come un contrasto con il segretario del suo partito o un favore o, peggio, un atto di obbedienza allo stesso, ribadendo che col medesimo filava tutto liscio come l'olio (di ricino) e andavano d'amore e d'accordo.
Francamente, la Lombardia in particolare, aveva e continua ad avere problemi di gran lunga più urgenti e importanti di cui occuparsi e dare una rapida soluzione: per esempio strade e ponti e frane da mettere in sicurezza, la cui manutenzione e controllo darebbe lavoro a un sacco di persone, secondo alcune stime ad almeno il 30% dei disoccupati lombardi; poi l'aumento degli organici di forze di polizia, oltre alle quattro istituzionali (polizia di stato, carabinieri, guardia di finanza e polizia penitenziaria) gia ridotte all'osso e dalle casse asfittiche; per non dire di scuole e ospedali e servizi paramedici di assistenza: biasimavano e biasimavo (nel mio piccolo) tanto Formigoni, ma anche Maroni che indice una conferenza stampa per fare il bullo con i malati (musulmani o cristiani o indù o geoviti o ebrei sempre malati sono e sono da curare), scusatemi se lo ripeto, la trovo una cosa semplicemente ridicola considerando che il divieto di travisamento o di travestimento, lo dico un'altra volta, esisteva già nel cosiddetto Codice Rocco ai tempi del Mascellone littorio che per avere visibilità si accontentava di un balcone a piazza Venezia.
Aveva ragione Andy Warhol, la televisione darà a tutti un quarto d'ora di celebrità: ma non conosceva il giornalismo italiano, nè la classe politica e dirigente italiana, nè internet era ancora stato inventato, si preoccupava solo della potenziale fine dell'arte come espressione di un ristretto gruppo di persone geniali.
Avevano ragione anche Moira e Nando Orfei, secondo i quali il circo non morirà mai: come dargli torto?

(c) 2015 testo di Claudio Montini   immagine da Google Images Database

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