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lunedì 31 agosto 2015

Meglio andare a dormire leggeri.... da "Camere ammobiliate per viaggiatori immaginari"

Effetti dello spuntino di mezzanotte






Tratto da 
CAMERE AMMOBILIATE
PER VIAGGIATORI IMMAGINARI

di Claudio Montini    
                                   2015  Youcanprint 


 

Il coccodrillo se ne stava acquattato nella melma tra le canne buone per le stuoie e le capanne dei bipedi umani, sul limitare tra la palude e le acque veloci e ansiose di invadere il delta e la laguna.
Osservava l'airone e l'ibis che, presi da fili trasparenti e da essi sospesi tra il sole e l'acqua e la terra dell'altra riva, ora cavalcavano lasciandosi portare ora contrastavano gran fremito d'ali scivolando, sconfitti ma non domi, il vento che saliva dal mare a modellare le dune sabbiose e a baciare, scolpendole con la delicatezza di un paziente cesellatore, le misteriose montagne con cui avrebbe generato gonfie e pesanti nubi per celare la sorgente del grande fiume e rinvigorirne la forza.
Questo vento era buon segno per i bipedi umani che dovevano la fortuna della loro sopravvivenza a quella forza che copriva i loro campi e le loro case, a volte cancellandoli ma più spesso nutrendo la terra così bene da ricompensare dei danni subiti e accumulare beni anche per le generazioni successive.
Per il coccodrillo tutto ciò non rappresentava nè un miracolo ne un gesto di generosità di un padre misterioso e soprannaturale per i suoi figli adoranti, convinti di essere anche i suoi prediletti; lui sapeva bene che non era altro che il cerchio della vita che, imperterrito e immutabile, compiva il suo percorso come il buio della notte lascia posto alla luce del giorno: si nasce da chi sta per morire, si cresce e si mangia o si viene mangiati e, se accade la prima delle cose, si generano altri individui prima di morire per fare posto a quelli nuovi che faranno altrettanto.
A meno che non piombi un sasso dal cielo, alzi un gran polverone e cambi le carte in tavola, come era capitato ai suoi antenati che erano morti quasi tutti e, così facendo, avevano lasciato il dominio della terra ai bipedi ( a detta loro ) pensanti , scesi dagli alberi perchè stanchi di mangiar banane....
Ebbene, a pensare come complicarsi la vita e ammazzarsi di fatica, sono bravissimi: poco più in là da lui, in mezzo al grande Nilo, solcava i flutti e i gorghi opposti alla sua rotta vincendoli grazie ai muscoli dei vogatori e al vento che tendeva timidamente la vela, il vascello del giovane faraone e della sua bella sposa, scortato da navigli più piccoli ma carichi di arcieri agguerriti.
Tutti remavano con vigore, come se avessero i loro dei degli inferi alle calcagna, sudando come fontane e dandosi cambi regolari: remavano e sudavano senza ritegno, ma anche cantavano con gioia come se andassero a fondare una nuova città.
Ne avrebbe fatto volentieri a meno d'ascoltarli, perchè si sa che il coccodrillo è un tipo riservato, non proprio abbottonato ma che da poca confidenza ai bipedi umani: basta un salamelecco qualunque per farti la pelle e in un amen ritrovarti borsetta o scarpa o cintura se non su magliette e mutande sportive.
Però, poveretto, cos'altro poteva fare se doveva ancora digerire l'ennesimo impiccione che s'era incaponito a scoprire “ il coccodrillo come fa se non c'è nessuno che lo sa?”
Si dice non usi mai il cappotto: bella forza, vive in Africa, sulle rive di un fiume stretto tra due deserti e un mare salato che più salato non si può, il Mar Morto appunto...
Si dice mangi troppo...eh no! A questo punto avrebbe voluto dare ai rematori canterini notizie di prima mano, nel senso che prima avrebbe assaggiato una loro mano e, se di suo gusto, con calma si sarebbe sgranocchiato il resto impanandolo con le sabbie del letto del fiume: ma ai remi sono tutti etiopi e nubiani e il veterinario ha detto che alla sua età doveva prediligere le carni bianche.
Tra i musici che davano il ritmo e accompagnavano i cori, c'era qualche viso pallido, smorto da far paura come le bende che avvolsero il padre del faraone attuale: ma non erano sufficienti nemmeno per l'aperitivo, troppo secchi e bassotti; tuttavia avevano insegnato dei bei motivetti alle ciurme, con dei ritmi allegri e sincopati che facevano battere la zampa anche a lui e agli altri colleghi che si erano radunati ad ammirare la festosa parata, dopo essersi divertiti a provare le dentiere nuove con i vari esploratori da salotto con telecamera a spalla.
I bipedi canottieri e i bipedi suonatori remavano, sudavano e soffiavano nelle loro trombe con un entusiasmo contagioso: persino Tutankhamon e Nefertiti battevano le mani a tempo e seguivano la musica con la testa.
Un airone che seguiva il corteo riferì che aveva udito il faraone esprimere il proposito di cambiare nome in Akenhaton delle Piramidi, per fare come Mal dei Primitives; il moretto coi baffi e i dentoni e il biondino spennacchiato gli avevano promesso un provino, nella loro isola molto più a nord di lì: lassù Iside e Osiride non erano granché popolari, ma se era raccomandato da Freddy Mercury e Phil Collins avrebbe sfondato sicuramente, sebbene il primo fosse sembrato più attratto dall'approfondire la conoscenza di ogni singolo membro dell'equipaggio e il secondo adorasse la faraona, con o senza patate...
Il coccodrillo sembrava perplesso, ma quando i fiati degli Earth, Wind & Fire punteggiarono e contrappuntarono i cori di Al Cairo, al Cairo, Suez on my mind, Sitting on the dock on the Red Sea, dopo aver eseguito Papyruslate e We are the Aegyptians, gli scese ben più d'una lacrimuccia: la digestione era quasi alla fine.
Infatti, quando partì il coro di Etiopia, Etiopia mia, ebbe un sussulto di dignità e ritornò presente a se stesso: cavò dalla corazza dorsale il cellulare e alla signorina della PyramidFone dettò un numero che, per malasorte delle doghe in faggio della rete, fece sobbalzare dal sonno alla veglia l'elefante il quale, invece di essere solo il marchio del materasso, ci russava beatamente sopra come una motosega con l'acceleratore inceppato.
- Guagliò...ma che vi siete bevuto, mangiato, fatto stasera, prima d'annavve a curcà, per mescolare l'antico Egitto, io coccodrillo e 'o faraone con Freddy Mercury, Phil Collins e gli Earth Wind & Fire che si cambiano pure le parole di Romagna Mia ...che poi Casadei s'infusca e lo chiammeno “'o ventilatore” tanto che si rivolta nella tomba??? - **
- Boja faus d'un boja faus...!! Devo smettere di farmi la bagna cauda e la peperonata in umido come spuntino di mezzanotte e poi fare i gargarismi col dolcetto. - **
Rispose l'elefante senza proboscide, tutto sudato e seduto sul letto; ciabattò, al buio per non svegliare la jena sabauda che gli dormiva accanto, fino al frigorifero per ingollarsi una generosa razione di americanata liquida dalla ricetta segreta che, giunta a destinazione, scatenò l'urlo della valvola pilorica e l'apertura di quella duodenale: il cane abbaiò come se avesse sentito il tuono del diluvio universale.
Ma non piovve e fu, per il resto, una nottata tranquilla.


Traduzione delle parti in vernacolo:
** Ragazzo...cosa vi siete bevuto, mangiato o fatto stasera prima di andarvi a coricare per mescolare l'Antico Egitto, io coccodrillo e il faraone con Freddy Mercury, Phil Collins e gli EW&F che cambiano le parole di "Romagna Mia" tanto che poi Casadei si arrabbia e lo chiamano il ventilatore dal rigirarsi nella tomba??
**Boia falso d'un boia falso (espressione tipica piemontese) Devo smettere di fare lo spuntino di mezzanotte con la peperonata e la bagna cauda (piatti tipici piemontesi a base di peperoni in umido e acciughe, aglio, burro e,opzionale, panna cotte lentamente e amntenute calde anche in consumazione) e poi fare i gargarismi con il dolcetto (vino tipico piemontese da tavola corposo, forte e ad alta gradazione)


(c) 2014 testo di Claudio Montini  
(c)2015 Ed. in self-publishing per Youcanprint
(c) 2015 Foto di Orazio Nullo e Augusta Belloni  

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