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mercoledì 22 aprile 2015

Lady Jena Sabauda e sir Aglietto: incontri prelibati del III° tipo

Sir Aglietto

Con sir Aglietto, il maiale è perfetto!

 

 

 

 

di Jena Sabauda



Dopo aver suggerito dolci e proposto un primo piatto, mi è venuta l'ispirazione per un secondo di carne che, tanto in un giorno di festa che in uno feriale, vi darà grande soddisfazione.
Va da sè che chi non amasse l'aglio o nutrisse pregiudizi contro il maiale non è tenuto a fare questo arrosto....ma non sa cosa si perde: parola di Jena Sabauda!!

Duma c'anduma!
( in italiano suonerebbe: andiamo a cominciare!)

  1. Preparate un trito a coltello con rosmarino, salvia (di questi, chi più ne ha più ne metta), sale grosso, pepe, curry, chiodi di garofano e metterli in un piatto fondo con olio extra vergine di oliva; miscelare per bene il tutto perchè servirà per massaggiare (e quasi marinare) la carne di cui dirò al prossimo punto
  2. Serve arrosto di maiale o lonza di maiale (una è un po' più nervosa, è detta anche coppa, mentre l'altra è più magra e compatta: sempre dal dorso del suino vengono, ma la lonza è più facile da lavorare): ed ora entra in scena sir Aglietto...
  3. Servono anche alcuni spicchi di aglio, interi e puliti dalla pellicine esterne: quanti? Dipende dalle dimensioni della testa che avrete scelto...
    Ora vi dico come li sposate al maiale
  4. Create delle fessure, profonde ma non troppo, nella carne e riempitele con il trito speciale che avete preparato all'inizio e uno spicchio d'aglio per fessura; fate molte fessure o almeno tanti quanti sono gli spicchi: poi, se ci sono più delle prime che dei secondi, non c'è problema: basta che siano distribuite, le prime, su tutta la superficie della carne e il motivo lo scoprite al punto successivo.
  5. Massaggiate tutta la carne con la miscela di trito in olio extravergine di oliva preparata all'inizio, prima di arrivare fino a qui...massaggiate, gente, massaggiate perchè poi si va in padella
  6. Rosolare, su tutti i lati, la carne in una padella o in una teglia cui non dia fastidio finire in forno il resto della cottura.
    Fatto questo, si sfuma con un bicchiere di vino bianco (e uno per il cuoco, magari) e si aggiunge po' di brodo per creare un fondo di cottura che userete al momento di servire.
  7. Accendete il forno e portatelo a 180° circa e poi infilateci la padella o la teglia con la carne; se il peso di quest'ultima si aggira intorno al chilogrammo, per completare la cottura occorreranno dai 35 ai 40 minuti: miglior giudice del vostro occhio non c'è, sicchè non abbiate timore ad aprire lo sportello e controllare (non può afflosciarsi: mica è un soufflè...boja fauss! [ in italiano equivale a: per Bacco!])
  8. Servite a fette di buon spessore, condite e coperte con il fondo di cottura.
  9. Le fette in questione si accompagnano a meraviglia con una montagna di patatine, magari al forno visto che già caldo e di solito spazioso (un filo d'olio, sale grosso, rosmarino in una teglia o padella che faccia compagnia a quella della carne); i malati della dieta, nemici giurati di grassi e carboidrati, scelgano una bella insalata mista e la loro coscienza non verra turbata da alcun rimorso
  10. Per tutti, GNAM GNAM...MMHMM...GNAM, GNAM da una piemontese d.o.c.g.!

La vostra Jena Sabauda 





Ricetta originale e testo: © 2015 La Jena Sabauda
Fotografie e impaginazione: © 2015 Orazio Nullo

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