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domenica 28 dicembre 2014

Frisco days: una storia senza parole



Il video è stato creato scegliendo video già pronti, messi a disposizione da You Tube per integrare e abbellire i propri; il motivo per cui abbia scelto San Francisco....non c'è: ma spero che vi piaccia comunque!
Orazio ed io abbiamo preso i video, aggiunto qualche titolo in testa e in coda, la colonna sonora anch'essa scelta tra quelle messe a disposizione dal programma, scelto le transizioni video che ci apparivano più appropriate a raccontare una storia senza parole.

Claudio Montini

giovedì 25 dicembre 2014

Christmas in...classics!! Giusto per disintossicarsi dal buonismo natalizio

Canzone di Bacco 

da  Canti Carnascialeschi   1484

di Lorenzo de' Medici detto il Magnifico

Quant'è bella giovinezza, 
che si fugge tuttavia!    
Edvard Munch   Springtime    1919
chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Quest'è Bacco ed Arïanna,
belli, e l'un de l'altro ardenti:
perché 'l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia
di doman non c'è certezza.
Joan Mirò      Interior I°     1928 

Queste ninfe hanno anco caro
da lor essere ingannate:
non può fare a Amor riparo,
se non gente rozze e ingrate:
ora insieme mescolate
suonon salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Questa soma, che vien drieto
sopra l'asino, è Sileno:
così vecchio è ebbro e lieto,
già di carne e d'anni pieno;
se non può star ritto,
almeno ride e gode tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Mida vien dopo a costoro:
ciò che tocca, oro diventa.
E che giova aver tesoro,
s'altro poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Salvador Dalì    La persistenza della memoria   1931

Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi siàn,giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine emaschi;
ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò ch'a esser convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.



Testo recuperato da Giovanna Testa e Martha Cheslack Munters

Foto recuperate grazie a acomearte.blogspot.com  on Facebook


martedì 23 dicembre 2014

Un bel risultato

Superata quota 3000!!!!

Grazie a voi che leggete!



In questi giorni, grazie alle vostre visite, questo blog minuscolo ha superato le tremila visualizzazioni in due anni di esistenza: per me, si trattava di una soglia psicologica importantissima e, dunque, vi ringrazio cordialmente.
Vi prometto, come ho già annunciato, che sarò più assiduo nel riempirlo di contenuti non banali per fare sì che diventi un'alternativa alle ore passate sui social network i quali, a mio parere, stanno prendendo una piega decisamente involutiva e sterile rispetto e riguardo alla potenziale crescita umana e culturale di chi li frequenta.
Se penso che era nato solo per garantirmi un passaggio su una piattaforma di instant journalism (neologismo coniato al solo proposito di indicare quei siti che promettono di farti diventare un giornalista indipendente)...
La svolta sarà, non ho paura a dirlo, quello di proporre e sotto porre al vostro giudizio i racconti che andranno nella terza raccolta che sto allestendo e anche stralci del romanzo che uscirà nel 2015.
Rimanete sintonizzati e non ve ne pentirete!
Grazie ancora e buone feste!!

Claudio Montini

sabato 20 dicembre 2014

Sonetto natalizio inedito e senza titolo




Sonetto natalizio 

per i biglietti di auguri


Buon Natale 
            e
                  buon 2015




Porta in tavola abbondanza il compleanno
Del bimbo che, nel presepe, toglie ogni affanno,
Così come cotechino e lenticchie a Capodanno.

Brindiamo anche alla befana dell'Epifania:
Se coi re Magi le feste tutte deve portare via,
Lasci almeno un biglietto ricco della Lotteria!

Sarebbe bello poter campare qualche anno 
Schivando i colpi bassi della sorte e la carestia,
Per tornar là dove non c'è trucco e non c'è inganno
Contenti della nostra croce lungo l'ignota via.



Claudio Montini    inedito 2014

mercoledì 17 dicembre 2014

Nelle tasche del vestito invecchiato con noi



Questo è il documento video della presentazione dei libri avvenuta a Mortara il giorno 8 novembre 2014
Regia: Claudio Montini
Foto: Renato Massucchi e Orazio Nullo
Grafica e montaggio: Orazio Nullo
Musica: youtube collection - title of the track : Play (instrumental) performed by Julin
Produzione di VideoKlaut66

Radio Patela Magazine - Zio Propano ha letto e consiglia....

... FOTOGRAMMI DI UN MASSACRO

Maurizio Blini    ed. Ciesse   2014

Maurizio Blini
FOTOGRAMMI
DI UN MASSACRO
ediz. Ciesse 2014

Non fatevi ingannare dalla copertina e neppure dal titolo, signore e signori: con FOTOGRAMMI DI UN MASSACRO di Maurizio Blini edito da Ciesse, siete di fronte a un’ottima opera di letteratura italiana che va oltre i confini del genere narrativo poliziesco, corroborato e innervato com’è di umanità e di profondità d’indagine psicologica  prima ancora che criminologica.
Il delitto, o meglio, i delitti di cui si parla sono pretesti per indagare i meccanismi e i moti dell’animo umano ma anche per mettere a nudo le contraddizioni e i mali della moderna società italiana, a partire dalle istituzioni preposte alla sua sicurezza.
Blini, però, riesce ad andare oltre l’apparenza, la divisa, la gerarchia, la burocrazia e la tecnologia perché ci presenta una storia di esseri umani alle prese coi ricordi e i dispiaceri e i tiri mancini del destino.

“Ma i ricordi non chiedono il permesso, arrivano quando meno te l’aspetti. Come i dispiaceri e i malanni.E’ bello ricordare. E’ fantastico poter tornare a rivivere determinati momenti della tua vita, belli, brutti, ordinari, antichi, recenti. Perché fanno parte di noi, del nostro essere, un po’ come i segni del tempo che scalfiscono un albero. Lui cresce racchiudendoli gelosamente dentro di sé, orgoglioso e tenace. Perciò quei segni rappresentano la sua esperienza, la sua storia.” ( capitolo 40, pagina 138 )

Noi esseri umani non siamo alberi, siamo segnati da altri veleni impalpabili ma presenti ed eternamente legati alla nostra natura. 
“La paura conduce al terrore, il terrore all’ira, l’ira all’odio, l’odio alla sofferenza, la sofferenza al dolore, il dolore alla morte. Ecco gli atroci fotogrammi di un massacro.La paura di non farcela, di sentirsi esclusi, emarginati, vinti. (…) E le altre non sono che conseguenze. Isteriche proiezioni del nostro male, bizzarre piroette di follia e dolore.” ( capitolo 61 pagina 216 )
La vicenda narrata nei FOTOGRAMMI DI UN MASSACRO è un intreccio a doppia spirale tra gli esiti giudiziari dell’epilogo del precedente romanzo, R.I.P (RIPOSA IN PACE) del 2013, e il massacro di un gruppo di donne in un centro per trattamenti estetici a basso costo, gestito da cinesi, in una palazzina di una Torino distratta dalla fine dell’autunno e dall’imminenza delle festività natalizie.
Maurizio Vivaldi e Alessandro Meucci, pur travolti dai rispettivi destini e dagli eventi connessi che li separeranno solo fisicamente perché legati da salda e duratura amicizia, risolveranno ancora una volta l’enigma e si troveranno ad affrontare, non già il male e la cattiveria gratuita di chi fa di loro la propria filosofia di vita, ma il dolore e la rabbia che, condensandosi e amalgamandosi, sconvolgono e stravolgono l’animo fino a fargli perdere ogni sembianza umana generando distruzione e morte.  
Non vincono i buoni, non perdono i cattivi; tra le righe, si scorge una lucida e spietata critica alla moderna società italiana, consumista e priva di valori quali buonsenso e pazienza e professionale onestà, ipocrita e meschina tanto da costringere le persone di buona volontà a vivere alla giornata, senza prospettive o progetti a lungo termine come istintivamente fa Jago, il cane di Vivaldi, che accetta le attenzioni di Meucci ma attende imperterrito il ritorno del suo padrone.
Scritta in uno scorrevole italiano, senza contaminazioni regionali o retoriche e senza scurrili scabrosità, quest’opera di Maurizio Blini attira il lettore e lo trascina garbatamente con sé nel flusso narrativo giocato e reso dall’interno dei personaggi: i FOTOGRAMMI DI UN MASSACRO scorrono davanti ai nostri occhi dopo essere stati elaborati dalla psiche e dal cuore di tutti gli attori che compaiono nella storia.
Così si spiega il grande ricorso al punto fermo, ai dialoghi asciutti e diretti con pochi fronzoli, alle frasi guizzanti e lampanti come solo i pensieri trascritti in fretta affinchè non svaniscano come i sogni o i ricordi, all’assenza di altri segni di interpunzione ad eccezione per la virgola dove è indispensabile a conferire enfasi e ritmo al discorso: uno stile che, da un lato, ammicca al Cesare Pavese de LA LUNA E I FALO’ o LA CASA IN COLLINA e, dall’altro, al James Joyce di ULYSSES con le veglie di Finnegan e Molly.
Dico e affermo, con assoluta sicurezza e grande piacere, che FOTOGRAMMI DI UN MASSACRO edito da Ciesse è un’opera estremamente matura di Maurizio Blini, ottimamente inserita nel filone del nuovo giallo italiano come IO LA TROVERO’ di Romano De Marco, LA VARIABILE COSTANTE di Vincenzo Maimone, le opere di Elda Lanza, quelle di Enrico Pandiani e dei suoi Italiens, le storie di Gianni Simoni con protagonista Andrea Lucchesi e … mi scuseranno tutti coloro che non ho citato, ma le cui opere ho letto e apprezzato.
Per tutti valga il dato incontrovertibile del plauso di un lettore appassionato, unito a quello di coloro condividono l’appagamento e lo svago che regala ogni buona lettura: noi ammiriamo e sosteniamo l’opera eroica da loro intrapresa, inconsapevolmente forse, di rianimare e rivitalizzare il panorama letterario italiano ricco e affollato da buffoni e affabulatori catodici, cucinieri e negromanti, paccottiglia d’importazione tradotta e osannata a prescindere, per non dire di saggisti e sociologi del nulla sotto vuoto spinto e della fuffa imbellettata, tutti buoni solo per incrementare il fatturato dell'industria della carta da macero.

Claudio Montini  © 2014 

lunedì 15 dicembre 2014

B U O N E   F E S T E!!!

Buon Natale e Buon Anno!!

 da Claudio, Orazio Nullo, la Jena Sabauda, la redazione di Radio Patela Magazine, lo staff di VideoKlaut66 e anche zio propano

A bientot, mon ami!

Arrivederci, amica virtuale

Buon viaggio, qualunque esso sia che ti porta lontano da noi.
Sii curiosa e attenta a tutto ciò che vedrai e sentirai e proverai sulla pelle del tamburo che batte nel petto. 
Così, questo andare per un dove in cui non ci si può sentire o vedere o parlare produrrà, nelle tue mani, ricordi più dolci e più forti e più belli della nostra nostalgia. 
Ti aspettiamo, fiduciosi e trepidanti, per ascoltare le tue parole nuove.

Claudio

venerdì 12 dicembre 2014

La mia Signora Maestra!

Buongiorno, Signora Maestra!


Il magico mondo di Claudio
2013 di Augusta Belloni
Questa mattina, facendo la spesa al supermercato per la mia mamma, ho incontrato la mia maestra delle elementari, arzilla quanto mai: è stata la cosa più bella della mia giornata e degli ultimi due anni! 
Le avevo mandato una copia di ASSENTARSI PER UNA MANCIATA DI MINUTI e lei mi ha ringraziato e porto i suoi complimenti per l'opera in generale ma, in particolare, per aver colto l'essenza del suo lavoro di insegnante e di formatrice di personalità, ovvero di uomini e donne che pensano con la propria testa e non svendono a chicchessia la propria dignità, citandola indirettamente nel racconto A RUOTA LIBERA.
Lei mi ha detto che ciò che avevo immaginato e riportato era stato il suo obbiettivo in tutti gli anni di insegnamento: io le ho confessato che persone dotate della sua abnegazione e della sua professionalità non ne ho più incontrate, in tutta la carriera studentesca e nella vita. 

Se fosse accaduto il contrario, forse avrei fatto scelte migliori e avrei evitato molti errori: me ne rendo conto ora che vedo il didietro di molti, troppi treni che sono passati e li ho persi tutti....e sto ancora lì come un'ebete a salutarli con la manina...
Ci siamo salutati abbracciandoci e siamo corsi a seguitare a fare la spesa, perchè altrimenti la commozione avrebbe preso il sopravvento, neanche fossimo due reduci che si sarebbero trasformati in salici piangenti in pochi istanti....

Ho continuato a darle del lei, mentre lei ripetutamente mi domandava di passare al tu...: ma lei è e rimarrà la mia Signora Maestra, colei che mi ha insegnato a guardare il mondo con gli occhi bene aperti, la mente pronta e le orecchie attente anche alle virgole, a pensare prima di parlare e a ragionare con la mia testa, rispettando il prossimo ma non svendendo e non svilendo mai la mia e l'altrui dignità.
Grazie a lei, ho scoperto che ci sono più cose tra cielo e terra di quante ne immagini la filosofia degli uomini, anche se il Bardo Inglese ci era arrivato prima.

Claudio Montini

Foto: collage   il magico mondo di claudio 2013 di Augusta Belloni

lunedì 8 dicembre 2014

Mango - Scrivimi


Ieri sera, 7 dicembre, durante una concerto a Policoro (MT) nell'ambito del tour ELETTROACUSTICO 2014, Mango ha accusato un malore ha interrotto l'esibizione per un forte malore che lo fatto accasciare sul palcoscenico. E' giunto esanime all'ospedale di Matera; aveva 60 anni compiuti il 5 novembre: i funerali si terranno a Lagonegro (PZ) mercoledì 10 dicembre.
Una perdita enorme per l'asfittico panorama musicale italiano e per noi che amiamo gli artisti veri e non i buffoni dei talent show.
Claudio Montini 

venerdì 5 dicembre 2014

Zio propano incontra... IL VENDITORE DI CAPPELLI - Letto e consigliato!

LA CLASSE NON E' ACQUA



Elda Lanza     IL VENDITORE DI CAPPELLI     ed. Salani
                 

Il venditore di cappelli
di Elda Lanza
2014   SALANI ED.
Se siete alla ricerca di un'ottimo regalo per Natale, sobrio ed elegante, raffinato ma non impegnativo, adatto ad ogni circostanza, IL VENDITORE DI CAPPELLI di Elda Lanza (edito per i tipi di Salani) è il Romanzo che fa al caso vostro.
Non è un errore di battitura: la maiuscola, nell'appellare questa recente opera dell'arzilla novantenne scrittrice piemontese, è ampiamente meritata e quant'altro mai sintomatica dell'eccellente lavoro svolto su trama e personaggi che ah portato alla realizzazione di un Romanzo, con la maiuscola appunto, capace di accrescere il proprio valore ad ogni volger di pagina.
Anche chi non avesse incontrato NIENTE LACRIME PER LA SIGNORINA OLGA (2012) o IL MATTO AFFOGATO (2013) e, pertanto, si trovasse di fronte a Max Gilardi per la prima volta, non faticherebbe a riconoscere un guerriero onesto e senza spada, come può esserlo un'avvocato votato alla giustizia e alla verità non solo processuale ma non alla vittoria a tutti i costi: un cavaliere solitario con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto, non già sul futuro, ma sul mondo che lo circonda tutti i giorni senza prospettiva di lungo periodo.
Qualcuno dirà che è il solito fatalista napoletano ma Napoli è un teatro di posa, appena abbozzato quanto Milano nella prima opera, in cui si muovono i personaggi di una storia dove l'intrigo, il delitto, il sotterfugio rimangono un pretesto per raccontare, illustrare e mettere a nudo la vasta gamma di sentimenti e di stati dell'animo umano: dall'amore all'amicizia, dall'ingordigia alla ferocia di chi muove fili e e cose per interessi loschi e personali, dalla paura di vivere il presente e la sua promessa di futuro stabile e felice contro la paura di offendere il passato dimenticandolo, dalla tentazione di vivere alla giornata rispetto a quella di seguire quotidianamente l'istinto, purchè esso sia incanalato e instradato lungo i binari del dovere morale e della giustizia equanime.
Elda Lanza distilla una storia di riciclaggio di denaro sporco attraverso l'alta società napoletana, stile di vita e attività filantropiche comprese, in cui gli anelli deboli della catena del malaffare scelgono la via del pentimento e finiscono nella terra degli scomparsi; volente o nolente, le risposte le troverà Max Gilardi del quale vediamo compiersi un'arco della parabola umana, nel frattempo.
Infatti, l'ex giovane commissario di Pubblica Sicurezza ( oggi si dovrebbe dire vicequestore ) e ora brillante avvocato del foro partenopeo dovrà smettere i panni del giovanotto poco incline a sistemarsi e farsi uomo e padre grazie a un colpo fortuito del destino ( conosciuta Paola Gretel, ogni lettore alla fine sarà d'accordo con me ): questo gli metterà accanto una donna, preziosa come i gioielli che disegna con geniale abilità, verso cui lui dimostrerà affetto e rispetto ma non la stessa intensità d'amore che l'attrae verso la pericolosa antieroina, affascinante e pernicioso fulcro della vicenda intera.
Tutto questo distillato viene confezionato dalla signora Lanza con elegantissima sobrietà e affascinante garbo, con buon gusto e ottimo taglio sartoriale aggiungerei, in una struttura narrativa e lessicale e sintattica che supera i canoni del noir o del giallo perchè lieve come pizzo al tombolo, frusciante come lucida seta orientale ma solida e tesa come corde di violini, viole e violoncelli accompagnano gli sviluppi de IL VENDITORE DI CAPPELLI mentre, pagina dopo pagina, si proietta dentro al lettore.
E' questo il tratto saliente, la cifra del genio, la potente bellezza de IL VENDITORE DI CAPPELLI così come de IL MATTO AFFOGATO e NIENTE LACRIME PER LA SIGNORINA OLGA: il Romanzo esce dalle righe e dai capoversi per materializzarsi come se il lettore stesse vedendo un film!
Le descrizioni essenziali di personaggi, luoghi cose, stati d'animo e i dialoghi asciutti, diretti e mai banali ma illuminanti, l'assenza di particolari scabrosi o cafonaggini gratuite ( che sembrano tanto piacere agli agenti letterari contemporanei ) stimolano automaticamente la fantasia, la sensibilità, l'intelligenza del lettore a corroborare ciò che trova sulla pagina proiettando dentro di se lo svolgimento della vicenda di un cappellaio scomparso e riapparso con una bella moglie slava, regina di denari e di intrighi poco puliti, di un avvocato ancora poco maturo che se ne innamora ma sufficientemente acuto da avvertirne la pericolosità e della sua diuturna lotta per dare giustizia anche ai perdenti.
Se dunque volete offrire un regalo che vi faccia fare bella figura, accaparratevi questo libro di ELDA LANZA, IL VENDITORE DI CAPPELLI, in libreria grazie a EDIZIONI SALANI: donerete uno scrigno colmo di tutto quello che vi ho detto ma anche di ottima lingua italiana, scevra da turpiloqui, pulita e corretta senza essere datata nè sofisticata ma scorrevole e gradevole e piacevole come ogni cosa fatta a regola d'arte, con onestà e passione.

giovedì 4 dicembre 2014

La pazienza del Tempo - auguri di buon compleanno





Buon 

compleanno!





Tra arrivi e partenze ci vuole costanza
dosando, con acume, forza e pazienza:
Ogni goccia è uno scalpellino sulla roccia
Che il tempo, artigiano sopraffino, leviga e traccia
Cavandoci spine dai fianchi, ma non fatica dai denti,
Lasciandoci per i giorni alle spalle, segni consunti
Laddove la luce si spande e cattura all'istante
Ciò che a uno sguardo attento non sfugge per niente.
Da quella fonte che batte incessante, sgorgheranno gli auguri
Perchè quelli a venire siano anni più sereni e sicuri.


Inedito di Claudio Montini    (c) 2014   
Foto Orazio Nullo   (c) 2012 e 2013  
Dipinto di Gustav Klimt  "La vergine" 1912  da a-comearte.blogspot.com

Novità in arrivo per il blog...

Novità in arrivo per il blog

Dai prossimi giorni, partiranno alcune novità: cercherò di dare frequenza giornaliera ai post e creerò una pagina dedicata alle recensioni dei libri che leggo.
Per il resto, nulla sarà più vero di quanto leggerete perchè io digito sempre ciò che penso!

lunedì 24 novembre 2014

Per tutti coloro che non vanno a votare...

AVVISO IMPORTANTE A CHI NON VOTA


Cari coglioni del partito astensionista....meditate bene le parole sopra e quelle sotto!


Per tutti coloro che non vanno a votare, convinti che tanto non cambia niente: guardate che, presto e bene, aboliranno anche le elezioni <<... perchè tanto non ci viene più nessuno ed è un inutile spreco di denaro pubblico. Non c'è altro tempo da perdere: sappiamo cosa dobbiamo fare e lo faremo comunque, con o senza la maggioranza! I sondaggi ci danno ragione!!>>.
Così ci ritroveremo in una grande piazza a osannare qualche nuovo imbianchino o maestro elementare senza capelli (o coi capelli disegnati come Diabolik) o ex seminarista ortodosso, col culo ben incollato alla sedia e i piedi al caldo, mentre noi marceremo stringendo altri buchi della cinghia, con le scarpe rotte e le pezze al culo verso il sol dell'avvenire.
Sta già accadendo, è già tutto scritto nel "patto del Nazareno" e nelle piazzate di Grillo e Salvini: perchè vi ostinate, italiani, a fare come le tre scimmiette????
Non salveranno nemmeno i sindaci, aboliranno anche quelli e per primi quelli che lottano per la loro gente: perchè la poltrona di primo ministro è una sola e il loro burattino l'hanno già scelto.

  
Claudio Montini

Radio Patela Magazine - Novità in libreria dal 16 Dicembre




Emanuele Cioglia  
IL REGISTRO DEI GRANDI RISENTIMENTI
ed. Caracò

PROSSIMAMENTE IN LIBRERIA 

DI CLAUDIO MONTINI






Non è solo un'isola per le vacanze, non è solo terra difficile di pecore e sequestri, non è solo un serbatoio di emigranti tenaci, onesti e duri: è un continente a sè, è un miracolo nel mediterraneo troppo spesso dimenticato e altrettanto bistrattato, è uno scrigno ignorato di genialità, di umanità, di dignità e di pazienza che ha dato troppa fiducia a chi non se la merita e ha avuto troppa paura di non essere capita, ascoltata, amata.
E' la Sardegna, signore e signori, amiche ed amici.
I suoi sapori rustici e ancestrali come i nuraghi, i canti dei tenores, il mirto, il cannonau che stronca anche chi è abituato al dolcetto di Ovada, del pane e del pecorino, ma anche delle miniere, delle discariche, delle basi militari e dei loro poligoni e delle scorie che hanno prodotto morti inconsapevoli, dei porti dei super ricchi che scippano la bellezza e la quiete della natura aspra di questa enorme lacrima di Dio (l'altra è la Corsica), caduta nell'alto Mediterraneo per il dispiacere d'aver cacciato Adamo ed Eva per la faccenda della mela.
Tutto questo e altro ancora, forse, passa attraverso le lenti e gli specchi della macchina di un fotografo, di matrimoni o di paesaggi poco importa, sardo e italiano e, sopratutto, uomo libero e sensibile come le lastre argentate e le moltitudini di pixel, che oggi le hanno sostituite, su cui si impressionano gli avvenimenti della girandola caleidoscopica che, banalmente, chiamiamo vita intrisa di sogni e di ideali frantumati dal progresso e dai conti da far tornare per continuare a sopravvivere e rianimare la speranza.
Io non ho ancora letto il libro, ma ho conosciuto l'autore e tanti sardi che hanno adottato una nuova terra, portando con sè solo nel cognome le loro radici; Emanuele Cioglia è un eroico fotografo e scrittore che vive e lavora a Cagliari: di lui ho letto ASIA NON ESISTE ed. ARKADIA  (2012) e sono rimasto folgorato e affascinato per la grande padronanza e la ricchezza del suo lessico e degli strumenti narrativi propri di un romanziere come pochi se ne vedono in giro.
IL REGISTRO DEI GRANDI RISENTIMENTI, del quale qualche brano era trapelato sul blog che l'autore cura su wordpress, il clandestino, sono certo che non deluderà nessuno.
L'editore è CARACO'  nellla collana I FRESCHI , costa 12 euro e avrà distribuzione nazionale (a detta dell'autore...speruma! Sennò ha detto che mi offre una Ichnusa appena sbarco a Cagliari....), a partire dal 16 dicembre prossimo venturo.
Come sempre, buona lettura a tutti!

CLAUDIO MONTINI

Fotografia di Emanuele Cioglia tratta dal profilo facebook 


martedì 11 novembre 2014

Una nuova consapevolezza

IL GIORNO DEI GIORNI




Assentarsi per una
 manciata di minuti
Capita, almeno una volta, nella vita il giorno dei giorni; quello in cui capisci chi sei, cosa vuoi fare e se hai la forza per farlo.
Per me, è accaduto tre giorni fa, 8 novembre 2014: vale a dire quello in cui ho presentato i miei due libri ASSENTARSI PER UNA MANCIATA DI MINUTI e BRICIOLE DI SOGNI NELLO SGUARDO presso la libreria LE MILLE E UNA PAGINA di Mortara (PV) di Laura Fedigatti e Lia Maffi.
Grazie alla sapiente conduzione di Laura Fedigatti, all'amichevole e deliziosa e sempre eccellente partecipazione di Davide G. Zardo agli intermezzi musicali (appositamente da lui composti e magistralmente eseguiti), alla appassionata prova di lettura di Laura di due racconti integrali scelti ciascuno da un volume a rappresentare tutti gli altri della propria raccolta ho potuto, con grande soddisfazione, spalancare una finestra sul mio mondo interiore e sulla mia vocazione di scrittore a una ventina di sconosciuti, stupendomi del religioso e attento silenzio in cui le mie parole si espandevano e della forza di quanto avevo composto, misurata sugli applausi che scaturivano al termine della lettura e della musica.
Da gennaio 2014, da quando mi fu proposta questa cosa con mia grande sorpresa e soddisfazione, aspettavo la realizzazione di questo evento: ne è valsa totalmente la pena!!
E' stato il miglior spettacolo che abbia mai fatto e il miglior pomeriggio che io abbia vissuto in tutta la mia vita: perciò ancora grazie a tutti coloro che sono venuti ad ascoltarmi, a Laura e Lia squisite padrone di casa e curatrici dell'evento, al maestro Davide Zardo che mi onora della sua amicizia e mi ha regalato due brani ad hoc.
Dal termine dell'evento, posso dire di sentirmi uno scrittore e che farò di tutto per esserlo!

Ora conosco il valore della moneta che mi è stata data dal padrone della vita; l'ho tolta da sotto la sabbia e non ho più paura di impegnarla per farla fruttare: anche se dovessi fallire, avrò la pace della coscienza per averci provato ma non il rimpianto e neppure il rimorso d'avervi rinunciato.

                         Claudio Montini

giovedì 6 novembre 2014

Sindaci uniti contro un'assurda discarica - Radio Patela News

Sindaci uniti e compatti nel dire no alla discarica di amianto di Cava Manara (PV)





Bravi! Coraggiosi! Intelligenti! Fate vedere ai grigi burocrati che non siete i loro passacarte, ai trombati ed espulsi dalla politica nazionale, parcheggiati nelle comode poltrone della Regione in attesa di un ripescaggio, che VOI siete PERSONE VERE eletti dalla GENTE VERA CHE TIENE IN PIEDI QUESTO RIDICOLO PAESE e che non vi lascerete mettere i piedi in testa come sudditi derelitti perchè voi parlate con la nostra voce, agite nel nostro interesse, amate il vostro territorio e la gente che lo abita e volete che continui ad abitarlo e a viverlo serenamente, sia che abbiano votato per voi oppure no.
Io sono un signor nessuno ma vi dico che, sia che vinciate o che soccombiate, siete la migliore risposta ai tromboni che pontificano seduti al bar ma che se la svignano quando c'è da metterci la faccia e darsi da fare!

Claudio Montini

domenica 26 ottobre 2014

Ospite a Radio Patela Magazine: una lettrice appassionata

   Una appassionata lettrice scrive a Radio Patela Magazine

 La Jena Sabauda



 e…

Il venditore di cappelli

di Elda Lanza  
Ed. Salani  2014







Gentile signora Elda Lanza,
Quando ho terminato la lettura di un SIGNOR ROMANZO come Il venditore di cappelli da lei editato presso Salani, mi sono detta che chiamarlo solo romanzo è troppo riduttivo: questa è una storia umanamente bella, intensa, romantica, intrigante che ti fa rimanere sulle spine fino all’ultima pagina.
E’ coinvolgente e travolgente senza troppi scossoni con il colpevole che viene scoperto solo alla fine, come nei film di Hitchcock: complimenti a lei perché  in queste pagine ha superato sé stessa tanto che, leggendo questo romanzo giallo, anzi questo signor romanzo, ti stacchi felicemente dalla realtà quotidiana.
Noi lettori assetati di svago intelligente e di bellezza, siamo stanchi di parole tutte uguali, gonfiate col botox anche se appartengono ai più vari colori “politici”, che ci vengono propinate in video e sui quotidiani: evviva l’individualità e la maestria artistica e artigianale (nel senso migliore del termine), diciamo basta alle fotocopie rimasticate e truccate pesantemente, oltre il limite del buon gusto.
Leggere è un piacere intimo di ogni persona e leggere Il venditore di cappelli è proprio questo: un vero piacere sano, genuino e ripetibile ogni volta che si vada a capo d’una riga e ogni volta che si volti pagina.
Ecco, io mi sono immaginata Max Gilardi come un novello Clark Gable che fa perdere la testa, mentre Paola, come Vivien Leigh/Rossella, ti aspetti che dica alla fine delle pagine: << … domani è un altro giorno e si vedrà. >>.
Già, si vedrà nel prossimo romanzo … perché ce ne sarà un altro, vero signora Lanza?
Inoltre, ho trovato molto interessante, acuto e notevole il lavoro fatto sulla natura interiore dei personaggi, dai protagonisti fino ai comprimari: nessuno escluso.
Credo che, in questo aspetto, lei abbia superato sé stessa nel descriverli.
Ho avuto il piacere di conoscerla nel corso di varie presentazioni dei suoi precedenti libri (Niente lacrime per la signorina Olga, Il matto affogato editi sempre da Salani); purtroppo a Settembre, in quel di Ferrera Erbognone durante “Lomellina In Giallo”, non era ancora uscita la sua ultima fatica letteraria, ma lei ci ha omaggiato di un estratto da essa: avrei fatto volentieri qualche domanda, sarà per una prossima volta. Non smetta di scrivere, mi raccomando: non si fermi al quarto romanzo, come lei stessa ha dichiarato tempo fa.
Le parole scritte sulla carta da tempo ci distinguono dagli animali e ci aiutano nella vita di tutti i giorni; personalmente aborro i libri di plastica e quelli immateriali: sono un po’ all’antica perché la tecnologia ci aiuta ma non è tutto, non ci deve sostituire.
Cordiali saluti dalla Jena Sabauda.

 Maria Angela Margaria


 Lomello, 26 ottobre 2014




P.s.: All’editore Salani vorrei rivolgere i miei complimenti per le copertine: una meglio dell’altra.
I libri ti colpiscono subito dalla copertina, se non conosci l’autore.
Quando poi conosci Elda Lanza ne resti piacevolmente rapito: una vera e bella signora con spirito giovanile che mette nel sacco tutti noi giovanotti.


Maria Angela

giovedì 16 ottobre 2014

Radio Patela Magazine e "La variabile Costante": da non perdere!!!

Vincenzo Maimone 

La variabile Costante  -  Costante indaga tra Milano e Acireale

La variabile Costante di V.Maimone
Ed. Fratelli Frilli
Se un romanzo cattura la tua attenzione fin dal titolo, affascinandoti con la sua apparente semplicità e stuzzicando la curiosità, razionale e istintiva, di scoprire cosa bolla in quella pentola da cui è promanata una fragranza appetitosa, prelibata e ghiotta, allora non c’è scampo: sei di fronte a un Romanzo, sì, scritto con l’iniziale maiuscola.
Proprio quello che tutti dovrebbero leggere per ricrearsi l’animo dopo le fatiche quotidiane oppure prima di accingersi ad affrontarle; quello che tutti gli scrittori, degni di fregiarsi di questo appellativo, vorrebbero aver avuto la grazia di scrivere.
Vincenzo Maimone l’ha ricevuta in dote e ne ha fatto un’eccellente uso ne La variabile Costante  - Costante indaga tra Milano e Acireale -  pubblicato per i tipi di Edizioni Fratelli Frilli , coraggioso editore di Genova votato al giallo e al noir all'italiana in tutto e per tutto, nella cui scuderia è entrato questo talentuoso cavallo di razza etneo.
La Fratelli Frilli non ha certo bisogno dei consigli dei lettori, sebbene essi siano alla base del successo tanto dell’autore quanto dell’editore; eppure mi sento di invitarli caldamente a non lasciarsi sfuggire Vincenzo Maimone perché, con La variabile Costante - Costante indaga tra Milano e Acireale - , egli dimostra di aver ottimamente assimilato i dettami stilistici del genere noir poliziesco ( per chi ama le etichette e le incasellature ), senza scadimenti di ritmo e di gusto con note truculente o scabrose gratuite e di facile presa.
Ma dimostra anche, padrone dei suoi mezzi, di essere andato oltre il genere corroborando la narrazione con elementi culturali e didattici propri della sua professione ( è un ricercatore in Filosofia Politica presso il dipartimento di Scienze Politiche e Sociali presso l’Università di Catania ), amalgamandoli all'acuto e, a tratti divertito, resoconto delle dinamiche e delle manie della società moderna attraverso l’osservazione delle persone che la compongono.
Ecco dove sta il genio, la felice intuizione che rapisce, il bagliore che rivela la gemma preziosa in mezzo a tante altre:  è un romanzo fatto di persone, di comuni mortali che amano e fanno progetti per il futuro, che hanno ambizioni ma fanno il loro mestiere con coscienza e senza sconti, che scelgono da che parte stare per amicizia o per forza o per amore muovendosi secondo il flusso variabile della vita.
Mai come le caso de La variabile Costante, il sottotitolo è funzionale e imprescindibile: Costante indaga tra Milano e Acireale; Maimone indica, così, un faro da seguire nella rotta che ha tracciato dentro il flusso indeterminato della vita, orientando i passi del lettore con la bussola dell’amicizia e dell’umanità in tutte le sue sfaccettature, sentimentali e temperamentali, sia positive che negative.
Una indagine riguardante un omicidio avvenuto in Sicilia si rivela essere collegata a una esecuzione di stampo mafioso a Milano: i due commissari ( oggi si direbbero vice questori aggiunti ) incaricati delle indagini, Ottavio Restelli e Giacomo Costante, sono amici oltre che colleghi e, dunque, si scambiano informazioni e indagano insieme, mangiano insieme, escono insieme accompagnati dalle rispettive compagne  ( quella di Costante è lì per un corso di aggiornamento ) in una Milano che resta sullo sfondo come un fondale di scena o una quinta; così come accade per Acireale dove Tancredi Serravalle, insegnante di Storia e Filosofia, inizia un nuovo anno scolastico in un nuovo istituto accompagnato da un’insolente “demone socratico”, spassoso quanto schietto censore interiore, un grillo parlante salace e linguacciuto.
Casualmente, il professore si trova ad intervenire in un incidente scolastico che ha le sue radici e le sue ragioni d’essere proprio negli sviluppi dell’indagine di Giacomo Costante che, da Milano, riporta in Sicilia tutti gli elementi per chiudere con successo l’inchiesta oltre alla promessa, fatta alla compagna Carla, di portarla in vacanza una volta terminato il corso milanese e chiusa l’indagine siciliana.
Ma il destino, cinico e baro come non mai, spariglia le carte in mano sul tavolo e in mano ai giocatori lasciando il lettore con l’amarezza di una giustizia dimezzata e l’eco di un brano dei Doors di Jim Morrison, pur troppo profetico per lui.
Più che lettore, sarebbe meglio dire, lo spettatore: è un romanzo che si legge con grande facilità e piacere perché capace di suscitare immagini vivide e nette senza sforzo alcuno; composto in un italiano piano ma non banale, ricco e ben articolato ma non compiaciuto di sé o ridondante, essenziale e funzionale alla caratterizzazione dei personaggi che, con il ricorso anche a regionalismi dialettali (comprensibilissimi a tutte le latitudini) e traslitterazioni di termini slavi (per lo più colorite interiezioni), acquistano spessore e verosimiglianza senza divenire maschere o macchiette.
Inoltre, con sagacia e lievità rare, con frasi ben coordinate e illuminanti crea e traccia immagini tridimensionali dotate persino di qualità olfattive che, una volta preso l’abbrivio la lettura, prendono lo spettatore e lo collocano sul set della storia a seguirne in diretta gli sviluppi tanto che ci si stacca a malincuore dalle pagine.
Addirittura si arriva a benedire la fine del capitolo, perché è come l’irruzione della pausa pubblicitaria durante un film avvincente dato alla televisione: utile e salutare stacco per andare in bagno o riprendere fiato da un momento di tensione; il vantaggio con il libro è che lo posi, fai altro e lo riprendi quando vuoi senza bisogno di registrare o programmare dispositivi elettrici….
Sin dalla prima riga, La variabile Costante - Costante indaga tra Milano e Acireale - si siede accanto a te e racconta la sua storia mettendo in scena protagonisti, antagonisti, comparse mute e parlanti, personaggi minori e camei e scorci di paesaggi utili come tanti piccoli ingranaggi ben allineati e lubrificati che sono il fulcro della forza del meccanismo narrativo intero.
Essi girano tanto bene insieme che danno spessore alla verosimiglianza e all’umanità dei personaggi e delle situazioni, concedono leggerezza ai concetti e ai messaggi etici e filosofici che affiorano tra le righe, rendono struggenti i colpi di scena che rendono giustizia e spiegano un titolo basato su un ossimoro.
Allora, si arriva all’ultima riga sbigottiti e sgomenti perché il Romanzo è finito e, se non si ricomincia da capo, fa capolino l’ipotesi, tutt’altro che peregrina, che non ce ne sia un altro altrettanto capace di coinvolgere testa, pancia e cuore come La variabile Costante - Costante indaga tra Milano e Acireale  ( Fratelli Frilli Editore ).

Claudio Montini