La tua elezione certifica la nostra maturazione: siamo diventati grandi e non siamo più solo compagni di scuola o coscritti della medesima leva.
Siamo uomini e donne assolutamente in grado di occuparci di noi stessi, dei nostri affari, delle nostre famiglie ( perchè qualcuno, causa accidenti vari del destino, ne ha più di una...) assumendoci coscientemente delle responsabilità.
Noi, figli degli ultimi bagliori del boom economico, venuti su tra i miasmi degli anni di piombo e quelli della Milano da bere, sniffare e rubare mentre crollavano muri e certezze, siamo quelli costretti dalla Storia a raccogliere i cocci del sogno dei nostri padri e dei nostri nonni perchè questo è il tempo in cui possiamo e dobbiamo costruire, partendo anche da un piccolo municipio, un mondo forse non del tutto nuovo ma certamente migliore.
Loro hanno creduto nelle idee giuste distorcendole o applicandole male, perchè la fame e le ristrettezze e le privazioni patite in tempi di guerra e successiva ricostruzione hanno severamente accentuato il naturale egoismo dell'istinto di conservazione, proprio dell'essere umano.
Noi siamo consapevoli della bontà di quelle idee così come lo siamo del superamento della dicotomia, spesso antagonista, tra popolo e Stato poichè siamo altresì consapevoli di essere noi stessi cellule vive dell'organismo statale: la tua scelta di impegnarti nel difficile compito di amministrare i tuoi concittadini è dimostrazione eloquente quant'altre mai.
Le opposizioni ti hanno già chiesto di farti carico anche delle istanze di quella cospicua percentuale di votanti che hanno fatto una scelta diversa, attraverso la loro voce: già nel tuo discorso d'insediamento, riferendoti alle metafore composte molti secoli addietro dall'imperatore Marco Aurelio sulla necessità naturale e imprescindibile della collaborazione tra le parti, hai dato ampie rassicurazioni in merito.
Viviamo una congiuntura economica e politica difficile e delicata: nessuno al mondo è in grado di garantire tutto dalla culla alla tomba.
Tuttavia, sono certo che noi, voglio dire la nostra generazione, siamo dotati di una enorme potenzialità, di agilità mentale e d'intelligenza necessaria e sufficiente a svolgere un buon lavoro, per chi c'è già e per chi verrà dopo di noi.
Buon lavoro, signor sindaco!
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